ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 06 Agosto 2015 00:26

Barcone di migranti si rovescia in acque libiche, 25 morti e 400 superstiti

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Roma - Nuova tragedia dell'immigrazione nel Mediterraneo: un peschereccio carico di immigrati si e' rovesciato a circa 15 miglia al largo dalla Libia. Al momento il bilancio e' di 25 corpi recuperati e di 400 migranti tratti in salvo.

Le operazioni di soccorso sono coordinate dalla sala operativa della Guardia costiera di Roma. Le condizioni del mare sono buone e a causare il capovolgimento del natante sarebbe stata l'agitazione dei passeggeri non appena si sono avvicinate le unita' di salvatggio. Dall'imbarcazione era giunto un s.o.s. con un telefono satellitare alla Capitaneria di Catania. Nawal Soufi, la giovane volontaria marocchina che a Catania si dedica all'assistenza degli immigrati e che al cellulare riceve decine di richieste di soccorso dai barconi nel Canale di Sicilia, ha riferito che in una chiamata pervenutale in tarda mattinata si chiedeva assistenza da un barcone con a bordo circa 600 persone. Secondo le prime ricostruzioni, ancora da verificare, il barcone potrebbe essersi rovesciato quando i migranti, alla vista dei mezzi di salvataggio messi in mare dalla nave della Marina irlandese "L.E. Niamh", si sono spostati tutti su di un lato. Nell'area del naufragio la Guardia costiera ha immediatamente dirottato due mercantili e una propria nave, la "Fiorillo". Alle operazioni di salvataggio partecipano anche due unita' della Marina militare. Intanto, quattro uomini di nazionalita' egiziana sono sati arrestati dagli agenti della squadra Mobile di Crotone in collaborazione con i militari della Sezione navale della Guardia di finanza per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il Comandante Paolo Tallone, Vicepresidente Consiglio Intermedio di Rappresentanza delle Capitanerie di Porto (Co.I.R. CP), nel corso dell'audizione al Comitato bicamerale Schengen, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui flussi migratori in Europa attraverso l'Italia, ha affermato che "e' necessario lo status di polizia" per gli uomini delle Capitanerie, "perche' ci da la legittimazione. Noi in mare non possiamo arrestare nessuno, neanche uno scafista.
  Ci stiamo battendo per avere lo status, perche' consente in mare la legittimazione all'azione. Non abbiamo le manette, non abbiamo gli sfollagente e quindi i militari sono in difficolta'".
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