Inoltre, oggi si parla di due varietà, leccino e favolosa, quando fino a poco tempo fa la Commissione citava solo il leccino e tra l'altro con una opinione scientifica dell'EFSA, l'ente Ue per la sicurezza alimentare, che escludeva l'esistenza di prove sufficienti per autorizzare i reimpianti.
Che cosa è successo da allora? Quali sono le prove scientifiche a sostegno della nuova proposta di Bruxelles? Come questa accelerazione dopo mesi di attendismo? Sia chiaro, la possibilità di reimpiantare varietà di olivo è una buona notizia per il settore. Ma la scarsa trasparenza con cui sta avvenendo questo processo ha causato un aumento dei prezzi, in particolare della favolosa, più che sospetto e soprattutto dannoso per le già fragili casse degli agricoltori. Ho scritto al commissario Ue Andriukiatis perché faccia chiarezza. Richiesta che ribadisco.
Non vorrei che sul filo Puglia-Bruxelles qualcuno abbia lavorato e stia lavorando a un business dei reimpianti sulla pelle degli agricoltori". Lo dice Rosa D'Amato, capo delegazione del MoVimento 5 Stelle al Parlamento europeo, commentando la proposta della Commissione europea di reimpianto di olivi con varietà resistenti alla Xylella. "Con l'estate alle porte, si tratta solo di una proposta che attende ancora l'autorizzazione ufficiale, che dovrebbe arrivare per fine giugno - continua D'Amato - Staremo a vedere. Di sicuro, la speculazione è stata già fatta e le autorità competenti, dalla Regione alla Commissione Ue, devono agire per farvi fronte, prevedendo al contempo ulteriori aiuti economici per il settore in un momento così delicato”.
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