ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 18 Maggio 2017 00:00

Impeachment, come si 'caccia' il presidente Usa (non è mai accaduto)

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La strada verso l'impeachment, ovvero la messa in stato di accusa di un presidente americano, è un'arma nucleare che in realtà storicamente non ha mai portato (almeno in modo diretto) a rimuovere alcuno dalla Casa Bianca.

L'unico caso in cui infatti portò a un risultato fu quello di Richard Nixon, nel 1974: in pieno scandalo Watergate, la procedura di impeachment era ad un passo dall'essere approvata alla Camera (ma il procedimento non era ancora iniziato al Senato) e Nixon si dimise prima.

Cosa fa scattare la procedura

La Costituzione americana recita che il Congresso può avviare l'impeachment per "tradimento, corruzione o altri crimini e delitti". Una formula dunque abbastanza ampia, eppure nella storia americana si è fatto ricorso alla procedura solo raramente; e nel caso di Trump, al momento sembra molto improbabile.

Le maggioranze necessarie al Congresso

Prima di tutto, l'impeachment deve essere votato dalla maggioranza della Camera dei Rappresentanti, ovvero 218 su 435 membri. Al momento i repubblicani hanno 238 seggi, i democratici 193, 4 posti sono vacanti. Il che vuol dire che i democratici dovrebbero convincere 25 repubblicani a mettere sotto accusa Trump. Al momento molti lo criticano, ma e' improbabile che un numero cosi' alto si schieri contro. Il secondo passaggio è il processo in Senato, che sarebbe presieduto, dal Chief of Justice, il presidente della Corte Suprema, John G. Roberts, jr. In ultimo il Senato dovrebbe votare se condannare o assolvere Trump. Due terzi dei senatori dovrebbero votare a favore della condanna, che è una soglia decisamente alta (nei giorni scorsi nessuno dei due partiti è riuscito a superare la soglia dei 60 voti, necessaria per evitare il filibustering, l'ostruzionismo).

Mai nessuno è stato rimosso

La storia è della parte di Trump. Solo due presidenti sono stati messi in stato d'accusa e mai nessuno è stato rimosso. Andrew Johnson, all'indomani della Guerra Civile, si scontrò con i repubblicani, che spingevano perché gli Stati meridionali pagassero un prezzo più salato per unirsi all'Unione; alla fine lui destituì il segretario alla Guerra, Edwins Stanton, senza il permesso del Congresso e questa fu la buccia di banana. Al processo in Senato, Johnson evitò la rimozione, anche se per un voto appena.
Bill Clinton è stato il secondo presidente a subire l'impeachment per il caso Lewinski. Tra i capi d'accusa, oltre alla falsa testimonianza, anche l'ostruzione alla giustizia. E in Senato, votarono per la sua assoluzione tutti i 45 senatori democratici, più i repubblicani necessari a salvarlo. Come finì lo scandalo più famoso della storia americana, quello per il Watergate, è noto: Nixon sull'orlo dell'accusa di impeachment e destinato probabilmente a essere defenestrato, scelse di dimettersi prima. (agi)

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