ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 23 Maggio 2017 17:35

Taranto - Impegno bipartisan per l'approvazione della legge regionale sulla Canapa

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“L’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale della legge sulla coltivazione della canapa dimostra ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, che alla lunga il lavoro di squadra paga”.

È questo il commento del consigliere regionale Gianni Liviano che, nella costruzione di questo importante provvedimento per il territorio tarantino, ha svolto un ruolo di primo piano. Infatti, il consigliere regionale tarantino aveva presentato una proposta di legge, insieme ai componenti il gruppo Emiliano sindaco di Puglia e ad alcuni colleghi consiglieri ionici, che è andata ad implementare, in alcune sue parti, un’analoga proposta presentata dal consigliere regionale del Movimento 5Stelle, Cristian Casili.

“Siamo di fronte ad una nuova opportunità per il territorio”, aggiunge Liviano, “adesso dobbiamo crederci tutti quanti consapevoli del fatto che non siamo di fronte ad un toccasana ma ad un’opportunità in più per il territorio. Territorio, quello tarantino, la cui agricoltura - prosegue Liviano - è riuscita a mantenere alto il suo nome pur nelle difficoltà legate alla pubblicità negativa per via dell’Ilva e dei problemi ambientali ad essa legati”. È necessario ridare vitalità e speranza di futuro a chi lavora in questa provincia. La filiera della canapa non produce rifiuti realmente inquinanti o difficili da smaltire, e non causa danni ecologici, apportando contemporaneamente un miglioramento nell’ambiente in cui viene coltivata. Questa attenzione verso il miglioramento della qualità dell’ambiente è la motivazione forte di questa legge regionale che costituisce, indubbiamente, una delle tessere di un puzzle più composito che spero - conclude Liviano - possa avere compimento nella legge speciale per Taranto cui stiamo lavorando. E si rifà a tre pilastri dello sviluppo sostenibile che abbiamo sempre tenuto bene presenti: solidarietà sociale, efficienza economica, responsabilità ecologica”.

La coltivazione della canapa si integra perfettamente con la tecnologia agricola già in uso nel territorio, tranne piccoli adattamenti in funzione delle caratteristiche vegetative della pianta.
La canapa offre ampie possibilità di utilizzo in campo industriale, come ad esempio: il canapulo utilizzato nella bio-edilizia; il seme impiegato nel settore alimentare, cosmetico e farmaceutico; lo stelo destinato all’industria della cellulosa e nel settore energetico; le fibre per la produzione di bio-plastica, tessuti e abbigliamento.

La coltivazione e l’impiego della canapa appartiene all’antica tradizione italiana, infatti ha profondamente caratterizzato la marineria civile e militare (corde, vele) ed il settore tessile domestico (indumenti, tovaglie ecc.) nazionale. La coltivazione della canapa era molto diffusa nel Mediterraneo, e grazie alla qualità delle sue canape l’Italia divenne il secondo produttore mondiale ed il primo fornitore della marina britannica.


L’estensione complessiva della coltivazione della canapa in Italia è attualmente da valutare attorno ai 90.000 ettari. Al primo posto è decisamente l’Emilia Romagna, che per prima ha legiferato nella promozione e lo sviluppo della canapa, seguono la Toscana e la Campania: anch’esse hanno già provveduto, o sono in procinto di farlo, nel legiferare in materia di coltivazione di canapa da fibra contribuendo alla creazione e alla promozione di una intera filiera agro- industriale.

Con la legge si intende promuovere la coltivazione e la trasformazione della canapa nel territorio pugliese e la sua successiva commercializzazione, come coltura in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, della desertificazione e della perdita di biodiversità.


Gli interventi che possono essere finanziati con i contributi messi a disposizione dalla Regione, riguardano le attività di ricerca per l’individuazione delle varietà di canapa più idonee alla coltivazione nel territorio regionale; le attività di coltivazione, raccolta, movimentazione, stoccaggio e realizzazione di impianti per la lavorazione, trasformazione al fine di creare delle filiere produttive dedicate alla coltivazione della canapa; l’impiego della canapa nei settori della bioedilizia, alimentare e farmacologico; la coltivazione della canapa a fini depurativi con particolare riferimento alla bonifica dei terreni inquinati; l’elaborazione di progetti specifici per la formazione di operatori specializzati nella coltivazione.
I soggetti beneficiari dei contributi previsti per la realizzazione degli interventi specificati sono le aziende agricole, cooperative agricole e consorzi, associazioni di produttori agricoli costituite ai sensi di legge, imprese, società e associazioni costituite tra imprenditori del settore agricolo, industriale, alimentare ed ambientale, dipartimenti universitari, istituti scolastici o altri enti pubblici e privati di istruzione e ricerca, associazioni di promozione sociale iscritte nel registro che abbiano come obiettivo statutario quello di svolgere attività di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e naturale, anche mediante attività di ricerca.
Sono disciplinati i criteri per la concessione dei contributi ed è individuato l’ordine di priorità per gli interventi.


La legge prevede una dotazione finanziaria, finalizzata al perseguimento degli obiettivi prefissi, relativa al triennio 2017-2019 per una spesa complessiva di un milione e 500mila euro. Per l’anno 2017 si stanziano 100mila euro, ma per gli esercizi finanziari successivi (600mila euro per il 2018 e 800mila euro per il 2019) si provvederà con le risorse stanziate in fase di bilancio di previsione. 

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