“Oggi presentiamo un altro pezzo della nostra proposta programmatica per la Taranto del futuro, siamo in una zona di insediamenti produttivi che è stata realizzata a Taranto-Talsano. È un esempio di come imprenditori che, partendo dal basso e con la capacità anche di innovare, possano costruire qualcosa di alternativo alle grandi fabbriche inquinanti”.

È quanto dichiarato da Dante Capriulo, presente all’iniziativa, che ha voluto tessere le lodi della nuova piattaforma di giovani imprese che sta nascendo nell’area P.I.P. di Talsano da un consorzio di imprese private, ImpreTal. Un consorzio che è riuscito, con propri fondi, a dare avvio ad un’interessante piattaforma di co-working che è riuscita a coinvolgere diverse decine di imprese locali e nazionali pronte ad investire nella nuova zona industriale di Talsano, riqualificando e valorizzando, dal punto di vista produttivo, la popolosa borgata del Comune di Taranto.  Alla conferenza stampa erano presenti, oltre al citato Capriulo, anche il candidato sindaco della coalizione di centro-sinistra, Rinaldo Melucci, il presidente del consorzio ImpreTal, Antonio De Padova, ed il presidente di Biotek, azienda specializzata nella produzione di articoli medicali ed elettromedicali nel settore dell’oftalmologia,  Vincenzo Petruzzi.

“Quanto realizzato da questo consorzio di imprese – ha dichiarato Capriulo - rappresenta la dimostrazione concreta che, per mezzo del rischio d’impresa di piccole realtà imprenditoriali, si possono raggiungere importanti risultati in termini produttivi”.

Il presidente di ImpreTal, De Padova, ha sottolineato la notevole connotazione giovanile di queste nuove start-up imprenditoriali che stanno nascendo all’interno del consorzio di imprese. Ha poi evidenziato la volontà di lavorare  al fine di porre le basi per la nascita di una piattaforma di co-working per le imprese, fornendo loro strutture, uffici e tecnologie, come ad esempio la fibra ottica che offrirà la connessione internet all’intera area industriale. “Entro la fine di quest’anno – ha specificato De Padova – diventeremo la prima area Smart d’Italia, dotata di tutte le strumentazioni tecniche e logistiche per attrarre le imprese”.

Vincenzo Petruzzi ha poi specificato che la realtà produttiva nata presso l’area P.I.P. di Talsano “è già realtà, in quanto fruibile al pubblico, non essendoci recinzioni”.

La nascita di nuove aree produttive anche nelle periferie rientra nella proposta progettuale di Capriulo di porre le basi per una città che sappia essere multi-attrattiva. Certamente tale sforzo imprenditoriale dovrà essere supportato dalle istituzioni locali, Comune di Taranto in primis, e collegato in modo ottimale alle vie di comunicazione. A tal proposito, Capriulo ha voluto sottolineare che “serve un piano della mobilità che possa collegare quest’area industriale al resto della città. A tal proposito, stiamo continuando a sostenere la conclusione della costruenda Tangenziale Sud della strada regionale Talsano-Avetrana”. Resta da completare il terzo lotto della Tangenziale Sud che unirà il quartiere Taranto Due al Cimitero di Talsano per mezzo di una strada a quattro corsie. Nella vision futura della città rivestirà un’importanza cardine il sistema turistico, come sottolineato da Capriulo. “Puntiamo alla valorizzazione dell’isola amministrativa del Comune di Taranto nei pressi della marina di Lizzano, dove vorremmo realizzare un Parco delle dune. Queste e tante altre iniziative rappresentano un insieme di proposte – ha poi aggiunto Capriulo – per lo sviluppo alternativo della città. Su questo siamo impegnati e, assieme al candidato sindaco Rinaldo Melucci, speriamo di poter portare concretezza di sviluppo alternativo e sostenibile nella nostra città”.

Quest’ultimo ha voluto tessere le lodi del consorzio di imprese private nate a Talsano. “Una realtà importantissima – ha sottolineato Melucci – in quanto connessa a due filoni principali: i nostri giovani e soprattutto l’innovazione. Noi sappiamo che questo territorio, per svoltare, ha bisogno di emanciparsi dagli schemi produttivi tradizionali, ha bisogno di attrarre i giovani, le idee, i progetti che sono connessi alla tecnologia, come fanno le aree più evolute del nostro continente. È una realtà splendida che qualunque amministratore domani non può non sostenere perché da questo seme può ripartire un modello  di sviluppo nuovo per questa città, fondato sulle nuove start-up innovative realizzate da giovani cittadini”.  Quanto esplicitato non potrà che fare del bene ad un riscoperto desiderio di investire in nuove imprese in un territorio segnato dalla secolare presenza di imprese parastatali.  “La grande industria di Stato, oltre a causarci problemi dal punto di vista ambientale e sanitario –  ha poi concluso Melucci – ci ha tolto la propensione al rischio d’impresa”.

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