ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 12 Giugno 2017 07:56

Taranto - Elezioni Comunali 2017 – Sconfiggere il velleitarismo il messaggio che viene dal primo turno

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Mezza città non ha votato, è questo il dato da cui partire per capire, o meglio come si dice: mostrare di avere il polso della situazione. Il sindaco che va al ballottaggio sarà espressione di un piccolissima parte della città.

Al di là del merito, di ogni valutazione politica, io avevo scritto, a proposito della Baldassarri «…è' il fatto che la mattina passi da un abbraccio con Fitto e la sera sta con Pisicchio, vuol dire che questo incubatore elettorale è davvero la novità di queste elezioni comunali».  Non è dunque un caso che sia arrivata al primo posto con questo risultato oltre il 20% frutto dell’estrema frammentazione delle candidature. Taranto ha il record nazionale delle 10 candidature, la scorsa volta furono 11. Bene continuate così.

Altro aspetto da sottolineare è che occorre davvero fare opera di persuasione, anche perché da un’elezione all’altra, pare che nessuno impari la lezione e scada nel velleitarismo del proprio progetto e vada da solo. Complimenti.

 Anche quando si condivide, magari lo stesso discorso di volere chiudere l’Ilva. Poi bisognerà, magari, smetterla di dire di chiudere l’Ilva e se si fosse convenuto di creare alleanza con il magistrato che, su cosa chiedere all’industria di Stato ha le idee chiarissime, un connubio di civici verdi e sinistra radicale ora sarebbe al ballottaggio, anche senza quel Romandini che ha fatto la stessa figura di Mazza nel 2012.  

Occorre una stratega di marketing, oppure un mago della pubblicità o non piuttosto un po’ di senno per capire che in una città estesissima o la squadra è davvero grande o non si va da nessuna parte? Bisogna dare atto che Gianni Liviano, con la sua associazione “Le città che vogliamo” ha chiesto, in tempi non sospetti, quando ancora non si stavano predisponendo le candidature, di fare sintesi su un progetto comune, candidando le idee.

Nessuno ha voluto accettare. Presunzione, tracotanza, scrive Gianni Liviano stamane sul suo diario del social forum, noi confermiamo velleitarismo, ovvero come dice il termine: programmi che essendo troppo superiori alle effettive possibilità di realizzazione, rimangono per lo più sterili.

Altro aspetto riguarda il M5S che si colloca alle spalle di Cito al quarto posto. Un sondaggio di tre mesi fa lo calcolava oltre il 20% al ballottaggio con il figlio del leader di At6. Un candidatura fra i veleni, il ruolo forse pressante dei Lavoratori Liberi e pensanti, ha prodotto fratture e rancori che si pagano con questo risultato. E questo è un elemento sul quale gli suggeriamo di riflettere. Compreso il fatto che il M5S vada meglio nei paesi della provincia e meno in città. La lista che si rifà al movimento politico del sindaco uscente alla fine, se va bene, candiderà solo il consigliere Brandimarte, alla fine, sì proprio alla fine. Sic transit gloria mundi.

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