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Martedì, 20 Giugno 2017 00:00

CASCATA DELLE MARMORE Archeologia industriale e vernacolo: Il teatro delle nostre tradizioni

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Terni - “Diffusione della cultura, valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze, promozione del turismo stanziale” lo afferma Manola Conti, Presidente della Pro Loco Marmore che crede fermamente in questi obiettivi.

Il nostro territorio è ricco di natura, arte, archeologia, storia, cultura e tradizioni: tutto ciò che ci occorre per poter organizzare eventi e appuntamenti annuali, attesi dai turisti che avranno modo di passare più giorni nel nostro territorio, mirando anche alla crescita qualitativa delle realtà economiche territoriali, alla conoscenza della cultura e delle tradizioni per poterle tramandare utilizzando per questo anche il teatro, allo sviluppo dei diversi settori economici, artigianali e servizi insistenti sul territorio di Marmore e zone limitrofe.

Nasce così “Archeologia industriale e vernacolo: il teatro delle nostre tradizioni”rassegna nazionale di teatro dialettale giunta ormai alla suaquinta edizione,con la collaborazione dellaUILT Umbriae il patrocinio delMinistero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Umbria, Comune di Terni, Camera di Commercio di Terni, UNPLI, Confartigianato Terni.

L’evento si svolgeràdall’1 al 10 agosto 2017presso ilBelvedere superiore della Cascata delle Marmore, Parco Campacci – sentiero 5,al lato di quelle acque che tanti poeti hanno incantato, in un connubio perfetto tra natura, arte e allegria, in una location che non è solo una cornice scenografica, ma è una vera e propria miniera di bellezza e magia.

Il sentiero 5 si sviluppa sul ciglio della rupe di Marmore con andamento pianeggiante per circa un chilometro, offrendo panorami mozzafiato; si presenta come un monumentale parco di archeologia industriale a cielo aperto che riunisce sei grandi manufatti provenienti dalle centrali idroelettriche di Galleto e Narni: turbine delle tipologie Kaplan e Francis, e distributori di flusso per turbine.

Nel primo tratto si scorge la conca ternana, procedendo, la prospettiva cambia aprendosi sulla valle del fiume Nera e su diversi borghi medioevali sino alle gole di Ferentillo. Durante il cammino si incontrano 11 pozzi artificiali realizzati per i lavori di consolidamento  che, oltre ad aver messo in sicurezza il fronte orientale della rupe, hanno restituito visibilità a numerose testimonianze di archeologia industriale, tra cui le presse e le vasche di raccolta della vecchia centrale idroelettrica di Spoleto.

Si, proprio alla Cascata delle Marmore sito candidato al riconoscimento come patrimonio culturale ed immateriale dell’umanità.Una valorizzazione in chiave culturale e turistica per l’appeal della location, in un connubio tra storia, arte, cultura, natura, divertimento.

E con questaquintaedizione,la Cascata sarà presentata come qualcosa di unico al mondo in cui il valore storico si sposa con quello naturalistico.

Perché il dialetto? Perché è un patrimonio culturale e il miglior modo di tutelarlo è tenerlo vivo. Valorizzarlo significa farne apprezzare il legame intimo e particolare con il territorio, le capacità espressive, i contenuti comici, poetici, ironici. Renderlo testo teatrale significa continuare una tradizione che ha radici antichissime e un ruolo di rilievo nell’ambito delle arti performative italiane.

Nonostante la crisi si sia fatta sentire anche nel teatro amatoriale, dove i gruppi trovano sempre più difficoltà nel portare avanti i loro progetti, ci si continua ad impegnare per la diffusione e valorizzazione della cultura del territorio ternano e delle sue eccellenze, continuando ad organizzare eventi che possano interessare e far divertire il pubblico, proprio come questa rassegna teatrale in vernacolo, in cui si unisce l’arte alla natura e alla storia, perché anche questo è un modo per conoscere i nostri meravigliosi luoghi,salvaguardando la ricchezza e la varietà delle culture popolari e dei dialetti e, soprattutto, non proponendo solo cultura, ma anche turismo!.

Mesi di lavoro servono per organizzare al meglio questo progetto, i cui destinatari sono bambini, ragazzi, adulti, persone con handicap, famiglie intere, studiosi, artisti, nell’auspicio che possa essere apprezzato e ricordato per la sua ‘unicità’. Cosa c’è di meglio che dedicare i pomeriggi alla scoperta delle nostre radici, alla natura, alla storia, alla cultura, e poi, alla sera e con il fresco, fare due sane risate assistendo a commedie dialettali in vernacolo?

Conoscere chi siamo e da dove veniamo è fondamentale! Siamo di Marmore e allora  perché non partire dal Sentiero 5 della Cascata?

Gruppi teatrali provenienti da tutta Italia hanno fatto richiesta di partecipazione ed è stato difficile promuoverne alcuni anziché altri. Sono stati interessati, per l’ospitalità degli artisti e loro seguito, operatori commerciali e stipulato convenzioni con alberghi,  ristoratori locali, società di servizi per la promozione del territorio.

Il teatro non è solo palcoscenico!

Nel periodo prescelto, alla Cascata delle Marmore si alterneranno lemigliori compagnie teatrali amatoriali provenienti da diverse regioni italianeche porteranno in scena commedie in vernacolo di autori contemporanei e di giovani talenti.

Questo il programma della Rassegna:

Martedì 1 agosto ore 21,00

Gruppo Teatrale La Compagnia degli Svitati di Perugia

Presenta “Cielo… Sono perduta” adattamento riscrittura regia di Giorgio Alberati

Mercoledì 2 agosto ore 21,00

Associazione Filodrammatica Compagnia D’Ercole  di Monterchi

Presenta “L'inferno può attendere” testo e regia di Leonardo Caprini

Giovedì 3 agosto ore 21,00

La Nuova Compagnia Teatro città di Terni

Presenta “E’ arriatu mi’ cugginu” di Maurizio Gironi regia di Silvano Locci

Venerdì 4 agosto ore 21,00

La Nuova Compagnia Teatro città di Terni

Presenta  “Fischi per fiaschi” di Maurizio Gironi regia di Silvano Locci

Sabato 5  agosto ore 21,00

La Compagnia del Polvarone di Arezzo

Presenta  ‘Sto matrimonio s’ha da fare” testo e regia di Roberta Sodi

Domenica 6 agosto ore 21,00

L’Associazione Culturale il Teatro dei Picari di Macerata

Presenta   “Chi la vo’ se la pija” testo e regia di Gigi Santi

 

Lunedì 7  agosto ore 21,00

Sipario Rosso di Rieti

Presenta  “Te puzzanu li pei! “ di, con, regia di Alessio Angelucci

Martedì 8 agosto ore 21,00

Sipario Rosso di Rieti

Presenta  “Ma chi te sè 'ncòlla?”  di, con, regia di Alessio Angelucci

 

Mercoledì 9 agosto ore 21,00

La Compagnia Teatrale I Burloni di Montefiascone

Presenta  "Matrimonio in famiglia" di Fausto Galassi, regia di Gianna Scoponi

 

Giovedì 10  agosto ore 21,00

L’ Associazione Culturale Il Siparietto di Marmore

Presenta  “Liolà” di Luigi Pirandello, regia di Pietro De Rosa

 

InfoMaurizio 335.5695934 - Manola  333.2279812  

Rassegna nazionale di teatro dialettale - Belvedere superiore della Cascata delle Marmore, Parco Campacci – sentieroConosciamo le Compagnie

 

Gruppo Teatrale La Compagnia degli Svitati

Il Gruppo nasce nel 1984 per iniziativa di Giorgio Alberati, noto ed apprezzato personaggio del teatro amatoriale umbro.  La Compagnia, pur avendo iniziato la sua attività ormai da più di trent’anni, dal 994 ha assunto una veste legale, procurandosi l’agibilità Ministeriale ed Epals, iscrivendosi anche alla UILT. E’ ovvio che in questi anni il Gruppo ha mutato gradatamente la sua fisionomia con l’ingresso e l’uscita di tanti elementi, ma la presenza di “un nocciolo duro” di 4/5 persone ha permesso un costante successo e spronato tutti ad un miglioramento continuo ed ad una crescita culturale sempre più ampia.

“Cielo… Sono perduta”Tommaso Pardi è un dottore attempato, infelicemente sposato soltanto da pochi mesi… e, per questo, corre la cavallina con una signora della buona società.

In realtà anche la sua amante è sposata, e il marito di lei ha, a sua volta, un’amante che è stata la prima amante del dottore di cui sopra. Una simpatica commedia ispirata alla commedia francese “tailleur pour dames” di Feydeau, riletta, rimaneggiata e adattata alla nostra visione da Giorgio Alberati… che ne ha esaltato le parti comiche… e ci ha riportato alla “bella epoque”

 

Associazione Filodrammatica Compagnia D’Ercole

Nata nel 2002 la Compagnia ha praticamente rappresentato una nuova commedia per ogni anno di attività, iniziando con opere di narrazione locale, appositamente scritte, e giungendo negli anni ad interpretare veri e propri lavori teatrali di autori diversi. Ha replicato ciascuna opera allestita in varie rassegne ed eventi di Teatro Popolare sia in Toscana che in Umbria sempre riscuotendo lusinghieri successi.

L'inferno può attendere

Cosa può razionalmente fare un uomo “rovinato nelle finanze, stritolato dai debiti”? Quale futuro può garantire ai suoi familiari? Come può intelligentemente dare una soluzione ai suoi problemi?  Barnaba Scaglietti, notaio monterchiese del XVI secolo caduto in miseria, è assillato da queste angosciose questioni. Lui che vuole e deve provvedere al sostentamento della agguerrita moglie Madonna Giacinta, che vuole e deve garantire uno sbocco lavorativo a Leonello, suo migliore allievo e suo successore predestinato, che vuole e deve far fronte alle spavalde iniziative di Messer Cosimo, suo vicino di casa e focoso spasimante di Giacinta...  Le soluzioni che Barnaba trova autonomamente o che gli vengono proposte dagli altri, facendo ricorso all'astuzia o alla fede o alla magia, non sono né le più razionali, né le migliori, né le più efficaci e i problemi iniziali non vengono risolti ma si complicano fino all'inverosimile. Una convinzione comunque si fa strada piano piano nella mente del notaio: l’Inferno può attendere!

La Nuova Compagnia Teatro città di Terni

Nata ufficialmente nel 2002,  persegue come obiettivo principale la promozione e la pubblicizzazione del dialetto ternano, anche attraverso la ricerca di testi inediti e di autori ternani emergenti. L'attività principale resta sempre quella teatrale ma, grazie alla collaborazione di insegnanti e presidi, si sono tenuti anche stages teatrali nelle scuole, a scadenza biennale, con conseguente pubblicazione di un cd, interamente curato dagli studenti partecipanti ai corsi, con la super visione della Compagnia. 

La Compagnia ha collaborato con varie associazioni  per la raccolta di fondi a scopo benefico (Terni x Terni anch’io – Lotta contro il cancro – Associazione Chianelli – Sordomuti ecc.)

Negli anni, le rappresentazioni annue della Compagnia sono state numerose e diversificate, passando da testi teatralmente comici a testi più impegnati (De Filippo, Dario Fò ecc.). La Compagnia si è aggiudicata nel tempo anche premi nazionali di tutto rispetto.

La Nuova Compagnia teatro città di Terni è sempre al lavoro per offrire al suo pubblico nuovi lavori e nuove sperimentazioni, supportata in questo dall’autore ternano Maurizio Gironi, che scrive i testi e cura la fotografia, la documentaristica, riprese audiovisive. Il Presidente Cav. Silvano Locci cura attentamente la regia di ogni lavoro siano commedie, arte varia, iniziative sperimentali… tutto è sotto la sua supervisione e infinita creatività e genialità. Nel 2016, nella consapevolezza che la radio è più ascoltata di quanto non si pensi, pur vivendo in una società “di immagini”, la Compagnia ha voluto sperimentare questo rapporto attraverso una serie di scenette radiofoniche, trasmesse da una radio locale, che hanno piacevolmente costretto il proprio pubblico “ad ascoltare” la storia e i suoi intrighi lasciando ampio spazio all’immaginazione. L’esperimento, nato come una scommessa, ha incuriosito e affascinato il pubblico e riscosso un successo inaspettato.

 “E’ arriatu mi’ cugginu”

La vicenda si svolge in casa di Valentino, un single di mezza età, ricco proprietario di appartamenti e di negozi. La cospicua rendita che percepisce dalle locazioni di questi beni, gli permette una vita agiata e spensierata. Egli ama questa sua esistenza frivola costruita sul buon vivere, adora il buon vino ma soprattutto ama le avventure amorose con le belle donne, meglio ancora se sono le mogli degli altri. Questa vita felicemente modellata su di se,  viene all’improvviso interrotta dall’arrivo del cugino Ciccio, figlio dello zio, al quale aveva promesso aiuto, in caso di bisogno, a titolo di riconoscenza per alcuni favori ricevuti dalla sua famiglia. L’arrivo di questo parente rompiscatole, sconvolge l’esistenza di Valentino che decide di sistemare il cugino in modo che se ne vada al più presto possibile da casa sua. Da qui un turbinio di vicende che coinvolgono i personaggi della commedia, che s’intrecciano in sempre nuovi e divertenti momenti, fra passioni amorose, sotterfugi,  equivoci e comiche meditazioni filosofiche, affrontando la storia in un susseguirsi di vicende sempre più esilaranti.

 “Fischi per fiaschi”

Annarella  è una ragazza moderna che vive con la mamma ed il nonno, un tipo sarcastico e divertente.  Questo per lei è un giorno importante, poiché il suo nuovo datore di lavoro e il suo fidanzato, verranno a conoscere la madre.  I due incontri saranno viziati dal un destino beffardo che insaporisce la vicenda con esilaranti equivoci che porteranno i personaggi ad essere, al tempo stesso, vittime e dominatori della scena.

Compagnia del Polvarone

La Compagnia del Polvarone nasce sul finire del 2009 in Colcitrone per la voglia di alcune persone di cimentarsi con il teatro amatoriale.  Nel 2010 va in scena la prima commedia  “Il mistero della mutanda misteriosa”  che ha un buon successo prima all’interno del Quartiere di Porta Crucifera e poi in città con le prime rappresentazioni sul palcoscenico. Il gruppo si consolida e si caratterizza poi sotto la guida di Roberta Sodi, che oltre ad essere una delle attici principali, scrive le sceneggiature originali e fa la regia. Con “Le finestre sul cortile” nasce la prima vera commedia in vernacolo aretino e la Compagnia del Polvarone sale agli onori della cronaca. Inizia così l’escalation sempre con spettacoli brillanti e divertenti che conquistano il pubblico aretino, i teatri di provincia, e arrivano numerosi anche i premi e i riconoscimenti.

 ‘Sto matrimonio s’ha da fare”

Due genitori stressati da una figlia viziata decidono di cercarle marito per potersi godere una vecchiaia tranquilla. Questo è il filo conduttore di una commedia brillante e divertente, che si svolge in una piccola corte su cui si affacciano abitazioni di varia umanità. La quotidianità del cortile si anima con gli interventi  di protagonisti curiosi e un po’ impiccioni, che cercano di orientare le scelte su questo matrimonio che comunque s’ha da fare. Il cortile diventa un contenitore di uomini e donne con le loro debolezze, le piccole manie, le rivalità di quartiere che caratterizzavano la vita di un tempo. Il  finale si arricchisce di imprevedibili sviluppi che coinvolgono tutta la piccola comunità in una girandola di colpi di scena in cui il calore, la vitalità e il vernacolo aretino la fanno da protagonisti.

Associazione Culturale il Teatro dei Picari

L’Associazione nasce a Macerata, agli inizi del 1995 e già in aprile esordisce nella Grande Magia di Eduardo De Filippo con la regia di Sante Latini.

Alla fine del 1995 il gruppo allestisce Questi fantasmi!, sempre di Eduardo De Filippo e per la regia di Francesco Facciolli, spettacolo che permette al Teatro dei Picari di iniziare a recitare in Festival a carattere nazionale.

E così ogni anno porta in scena opere di rilievo di autori nazionali (De Filippo, Pirandello) e testi scritti dal regista Francesco Facciolli.

“Chi la vo’ se la pija”

Nel periodo della musoneria italiana in cui un buon attore non era considerato tale se non si prestava alle parti lacrimose, io passai come un buffone distinto. Mi venivano a sentire per esclamare Quant'è scemo! » (Ettore Petrolini). Questo spettacolo vuole essere un omaggio a Petrolini ad 80 anni dalla sua scomparsa (29 giugno1936). Prendendo spunto da una sua commedia nasce "Chi la vo'se la pija", una rivisitazione, in chiave moderna e comica, di una “bisbetica” domata.  La scelta del dialetto come mezzo espressivo  è un modo per rendere la commedia più autentica e più familiare allo spettatore, fino a farlo sentire parte integrante dello spettacolo.  La nostra storia ha come ambientazione Macerata a cavallo degli anni '70, dove il benestante commerciante Giovanni e sua moglie Giulia hanno il loro bel da fare con le proprie figlie poco più che ventenni. Mentre da una parte c'è Bianca che vive serenamente la sua storia d'amore con l'impiegato Carlo, dall’altra c'è Gaetana che con il suo carattere irascibile e scontroso rende la vita impossibile a tutta la famiglia. Ma il casuale arrivo del garzone di macelleria Michele, porterà un vento di novità e situazioni divertenti. La presenza dell'eccentrica serva Caterina e la successiva conoscenza della signora Rosa rendono la commedia simpatica ed esilarante. Non mancano citazioni a luoghi e personaggi dell'epoca il tutto accompagnato dalle canzoni di Jimmy Fontana. E tra un "vicchieritto de vov"e l'altro vi auguriamo di divertirvi insieme a noi nel passare quest'ora e mezza in piena spensieratezza.

Sipario Rosso

La più nota compagnia teatrale di Rieti, con l’accurata scelta dei testi, scritti diretti e interpretati da Alessio Angelucci, porta sempre in scena risate assicurate con trame attuali che tengono incollati gli spettatori alla poltrona dall’inizio alla fine. Gli spettacoli, freschi, capaci di regalare momenti di alta comicità fanno  emergere ancora una volta la grande tradizione del Teatro Vernacolare Reatino, dove ogni rappresentazione, fa registrare il tutto esaurito, confermando l’affetto del pubblico per le proposte dell’attore/autore, capace di provocare sonore risate. Il tutto ottenuto grazie ad una comicità che punta molto sull’equivoco verbale, sul potenziale della parola storpiata, malintesa, difettata, sulla capacità di prendere in giro i luoghi comuni del reatino senza ricorrere mai alla cattiveria gratuita.

Ma chi te sè 'ncòlla?

2 atti in dialetto Reatino di Alessio Angelucci. Meneca è una delle tre sorelle zitelle della famiglia “Scardicchia” prese nei loro pensieri, solo ed esclusivamente, per la disperata ricerca di un uomo. E l’uomo tanto atteso arriverà, anzi ne arriveranno due, scatenando una guerra tra le zitellone che faranno di tutto per accaparrarsi il “principe azzurro”. Ma se questi due "principi" fossero andati li per tutt’altro..?

Te pozzanu li pei!2 atti in dialetto Reatino di Alessio Angelucci. Commedia degli equivoci, ma non "classica" visto il tema che affronta: problemi "urologici" di un uomo maturo e la passione per i volatili della moglie. Un veterinario ed un medico specialista metteranno poi ancora più legna in un fuoco di risate che arderà dall'inizio dello spettacolo.

Compagnia Teatrale I Burloni

L’Associazione, senza scopi di lucro, nasce a settembre 2005 dall’incontro di persone che condividono l’interesse per la rivalutazione delle nostre tradizioni. La compagnia ha partecipato alla prima Rassegna Provinciale Amatoriale “Classici in dialetto” svoltasi presso il teatro comunale di Bolsena dal 6 novembre al 17 dicembre 2005 classificandosi al secondo posto e vincendo due premi (miglior regia e attrice non protagonista).

Nel tempo non sono mancati premi e

Grazie al presidente dell’Associazione, la Signora Gianna Scoponi, è nato un progetto teatrale che vede coinvolti, in qualità di attori, gli ospiti della Casa di Riposo RSA “Villa Serena”.
Nel tempo, la Compagnia ha riscosso notevoli successi di pubblico, aggiudicandosi alcuni premi. Tutto ciò non fa che motivarci a continuare il nostro “lavoro”, dando sempre il meglio di noi stessi.

"Matrimonio in famiglia"

Un matrimonio in famiglia può sempre riservare grandi sorprese, soprattutto se i genitori degli sposi non vanno d'accordo, se i figli con i fratelli ne combinano di tutti i colori, se la zia e la vicina non si sopportano, se qualcuno viene conteso per amore, se la passione divampa e .....se poi tutto non fosse vero? A voi spettatori l'ardua sentenza!!!  

Associazione Culturale Il Siparietto

Inizia la sua attività nell’anno 2009. Nel 2011 si costituisce  l’ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE E TEATRALE senza fini di lucro,  avendo come obiettivo quello della formazione  attraverso laboratori  e quello del  miglioramento delle conoscenze  teatrali, nonché quello di proporre opere teatrali di interesse culturale della drammaturgia italiana e mondiale. Questo  ha permesso di aprirci alla città di Terni con l'intento di proporre anche fuori di essa., mettendo in scena opere importanti  con impegno, fatica,  e passione sostenendo le spese degli spettacoli con autofinanziamenti. Tutte le regie e le messinscene sono effettuate da Pietro De Rosa che vanta una notevole esperienza anche in altre realtà e compagnie teatrali, non ultima la collaborazione registica con Gastone Moschin. Ha diretto numerosi laboratori di formazione teatrale con i giovani di varie scuole ed è esperto di ortofonia e fonologia.  Dal 16 marzo 2016 cambia la sua denominazione in ASSOCIAZIONE CULTURALE IL SIPARIETTO.

“Liolà”

E’ una commedia d’ambiente siciliano, ma più che la ricerca di tipo naturalista o gli aspetti folkloristici, è interessante il personaggio Liolà, uno spensierato protagonista, un dongiovanni campagnolo, che con il suo comportamento mette allegramente a soqquadro l’apparentemente morigerata società in cui vive. Si suol dire che la commedia risulta del tutto priva di ogni complicazione di tipo intellettualistico, ed è vero, nel senso che l’attenzione dello spettatore è catturata dalla festosa gioia di vivere di Liolà; il quale trasgredisce alle regole della società in cui vive, come tutti i personaggi di Pirandello, ma non se ne accorge nemmeno. La sua monde, nei rapporti con le donne, è che non sa che esista una morale. Ha l’innocenza dì Jeli il pastore, dell’omonima novella verghiana. Ma tutta pirandelliana è la conclusione che balena con chiarezza: il trasgressore delle regole è l’unico veramente buono e generoso, gli altri sono interessati, egoisti e gretti.

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