ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 25 Giugno 2017 00:00

Banche venete, "testo da limare"

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Sarà convocato con molta probabilità domani in mattinata il Cdm per approvare il decreto sul salvataggio delle banche venete. Lo si apprende da fonti di governo.

Le stesse fonti, premettendo che non c'era una convocazione per oggi del Consiglio dei ministri, sottolineano che si tratta solo di definire il lavoro di limatura del testo del provvedimento e che l'impegno per l'approvazione del decreto entro il fine settimana verrà rispettato.

La Banca centrale europea ha dichiarato che la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono "in fallimento o in probabile fallimento". E ha informato il Single Resolution Board, (Srb) il quale ha deciso di non applicare la procedura di risoluzione. Le due banche quindi saranno liquidate secondo le procedure delle norme italiane.

Pronto e immediato l'intervento del governo, che ha già pronta l'oprazione salvataggio. Il decreto per le banche venete è infatti sostanzialmente pronto. "C'è già il via libera di Bruxelles e si stanno definendo gli ultimi dettagli tecnici di una bozza che è ormai condivisa", spiegano all'AdnKronos fonti vicine al dossier. L'obiettivo dichiarato è quello di assicurare "la corretta cornice normativa" all'operazione che dovrebbe portare Intesa SanPaolo a rilevare, per una cifra simbolica, gli asset 'buoni' di Bpvi e Veneto Banca. E il Governo punta ad approvare il provvedimento prima dell'apertura dei mercati di lunedì. Tanto che il premier Paolo Gentiloni e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ne stanno condividendo i contenuti in un incontro a Palazzo Chigi e i ministri sono sta già stati allertati per la riunione del Cdm che sarà chiamata ad esaminarlo.

 

Il decreto dovrebbe essere, come già avvenuto in occasione del salvabanche e nella partita Mps, "un provvedimento di carattere generale", che consentirà al Tesoro di intervenire, in concorso con azionisti e titolari dei bond subordinati (quindi rispettando il burden sharing), nella ricapitalizzazione delle due banche liquidate e commissariate, che avranno in pancia anche i crediti deteriorati, pari a circa 10 miliardi. Sarà sostanzialmente una bad bank, anche se avrà una veste formale diversa. "L'orientamento prevalente sarebbe quello di utilizzare parte dei 20 mld già stanziati per le ricapitalizzazioni precauzionali", spiegano le fonti interpellate, senza quindi prevedere l'impiego di 'nuove' risorse pubbliche.

 

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