La bio-chimica dice che siamo fatti d’acqua, almeno per più della metà. Garantisco che io non ristagno. Almeno, provo ad esprimere la corrente. Leggete.
Plaba è il nome latino del Piave. Baldenich è il nome del quartiere centrale di Belluno. Come Ceneda, nome di Vittorio sud, radica nell’antichissimo Ze.ne.da sumero, così Bal.de.nich ricorda Bal del monte Per-alba [da leggere per.ba.al nel paleonimo], donde la Piave, Pal.aba, vel Bal-aba, il fiume scendeva[2].
Al-pi, il nome accado dei nostri monti, radica in Al.bi, zumero: significato: ‘alto distante-proprio così’. Monte Bianco, Alba mons, Ba-al mons [chi l’ha visto lo riconosce!].
Ora sono solo un vecchio di 70 anni. Non combatto più in prima persona. Il combattimento è da giovani. Sono acqua, corrente, però. ‘In’ ha il significato zumero di corrente, completo in ‘nin’, terrore. Nin.nu.am è il 50° nome del dio vento Marduck, col significato di ‘-che venga-am3 (il) terrorenin (dell’) Unonu [contro i nostri nemici, kalam, calma (di pace) per noi].
La lettera w in plow unisce Cielo-Terra uu. La lettera –o- maschera u che ribalta in a.
W, dunque, può venir sostituito da –ba, ‘anima animante, Padre, abba’ e ‘anima animata, figlio’. Bal è ‘animaba altaal’.
Dunque, la bal.aba, la Piave, fu un ba.al portentoso. Un fiume torrentizio che ogni 9 anni faceva esondazioni e disastri [i due Belumat possono darvi conferme]. Ed anche la via dei commerci e la fonte per irrigare i campi.
Oggi, le Grave del Piave quasi esangui faranno sorridere il visitatore che sente storie tragiche del mostro d’acqua. La memoria aiuta ad attenuare quel sorriso. 54 anni fa, io vidi il Piave gonfio dalla caduta del monte Toc sul Vajont. Vidi i cadaveri delle vacche gonfie d’acqua con le zampe ritte verso il cielo. Certo, gli uomini furono i colpevoli. Costruirono una diga che alterò l’ecosistema. Dunque lavorarono dalla parte del mostro distruttore. Ma il mostro che ora dorme fu un’acqua guerriera.
[1] Acqua guerriera, vite controcorrente del Piave di Elisa Corazzini, Milano, ediciclo-editore, 2016: 16.
[2] Per Sappada, vicino alla Val Visdende, la mia stazione per il paradiso.