Solidarietà, vicinanza, soldi - magari - ma per carità: niente migranti nei nostri porti. Francia e Spagna ridimensionano l'entusiasmo con cui si era concluso il vertice italo-franco-tedesco di Parigi domenica 2 luglio sulle migrazioni e si dicono pronte a sigillare i loro porti. Tutto mentre l'Austria si prepara a schierare l'esercito al Brennero
Secondo quanto scrive l'edizione on line del Krone Daily l'Austria avrebbe schierato 750 soldati e quattro veicoli blindati al Brennero lo scorso fine settimana.
Al giornale il ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozi ha dichiarato che l'Austria imporrà "molto presto" controlli e dispiegherà soldati al confine con l'Italia se non si ridurrà il flusso di migranti in arrivo sulle coste italiane. "Mi aspetto - ha aggiunto - che molto presto saranno attivati controlli alle frontiere e che sarà richiesto un dispiegamento dei militari".
"A seguito delle dichiarazioni del governo austriaco circa lo schieramento di truppe al Brennero - si legge in una nota del ministero degli Esteri - il segretario generale del ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, ambasciatore Elisabetta Belloni, ha convocato stamane alla Farnesina l'ambasciatore austriaco a Roma, René Pollitzer".
"In Austria si sente il clima elettorale". Così il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, commenta all'Adnkronos l'intenzione dell'Austria, dove a ottobre si terranno le elezioni, di dispiegare l'esercito per difendere i confini dall'arrivo dei migranti.
"Ora - aggiunge Kompatscher - si parla di carri armati, ma non c'è nessuna novità - prosegue - Ogni due settimane, mediamente, c'è una comunicazione di qualche rappresentante del governo austriaco o di un governatore che diceva che erano pronti a iniziare con i controlli". "La situazione al Brennero è stabile, calma, anche le statistiche lo dicono - prosegue facendo riferimento alla situazione migranti al confine - I controlli ci sono in piena collaborazione tra forze dell'ordine italiane e austriache. Anche la Ue non ha autorizzato controlli ulteriori, c'è già un sistema di controlli che funziona".
L'uscita del ministro della Difesa austriaco, secondo il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, ha a che fare "con il fatto che in Austria si vota" e la tempistica è legata al fatto che l'Italia, in Europa, "ha chiesto di cambiare passo". "Io sostengo al 100 per cento la linea del governo Gentiloni che chiede un cambio di passo alla Ue e a tutti gli Stati perché l'Italia non può essere lasciata sola - conclude Kompatscher - Piuttosto che parlare di carri armati, bisogna organizzarsi per dare una mano all'Italia e intervenire sul fenomeno già in Africa".
Per il sindaco di Brennero, Franz Kompatscher, al momento non c'è "nessuna emergenza". "Ci sono pochissimi profughi - dice all'Adnkronos - abbiamo vissuto altri tempi emergenziali, al momento quello che dicono mi sembra esagerato".
"La situazione è tranquilla - prosegue - e non è possibile passare il confine facilmente: i migranti sanno che ci sono controlli sia sulla parte italiana che su quella austriaca e quindi neppure cercano la strada per il Brennero". Per il primo cittadino quella dell'Austria è una mossa elettorale: "In Austria sono a pochi mesi dalle elezioni - osserva Kompatscher - Ora chiaramente qualcuno mostra i muscoli".
La Commissione europea intanto ha fatto sapere di essere al lavoro per preparare alcune "misure concrete" sul dossier migranti, dopo l'incontro di domenica dei ministri dell'Interno di Francia, Germania, e Italia e del commissario Ue Dimitris Avramopoulos a Parigi. Le misure saranno discusse oggi al collegio dei commissari. Uno dei nodi più spinosi da sciogliere sarà l'ipotesi di far sbarcare i migranti soccorsi non solo in Italia ma in porti di altri Paesi Ue.
Così mentre da Washington vengono i complimenti di Donald Trump che al telefono con il premier Paolo Gentiloni loda "gli sforzi dell'Italia per affrontare la rilevante crisi migratoria libica", Parigi e Madrid annunciano che di migranti a Barcellona e Marsiglia non ne vogliono vedere. Così ci si avvia al vertice di Tallinn del 6 luglio sulle migrazioni nella più totale confusione di annunci, promesse e passi indietro.
Ecco come la stampa racconta la crisi:
"Da Parigi Macron sostiene l'Italia nelle misure di lungo periodo che aiuterebbero nella gestione dei flussi (...) ma nell'immediato dice no alla solidarietà su migranti economici. Un modo per dire che non aprirà i porti per accogliere chi viene salvato in mare"
La Repubblica
"Quella che sembra un'intesa a tutto tondo si arricchisce di sfumature che permettono di dire che all'Italia sono stati detti almeno due no: su un Centro di comando europeo per ricerche e salvataggi in mare sia Francia che Germania sono rimaste contrarie. Nessun disco verde anche su un'altra richiesta italiana: quella di usare i porti di Barcellona e Marsiglia per sbarcare i migranti slavati dalle Ong"
Il Corriere della Sera
"Macron fa esattamente quello che aveva promesso Marine Le Pen in campagna elettorale, quello che sta tentando di fare Donald Trump in America e che farebbe Matteo Salvini in Italia se ne avesse la possibilità. E allora perché Macron sarebbe uno statista e gli altri tre dei pericolosi xenofobi fascistoidi?"
Il Giornale
"I nodi sono arrivati al pettine, tutti insieme. Non esiste una politica comune dell'immigrazione tar i Paesi europei e la Commissione non è in gradi di imporla (...) La chiusura dei porti alle navi delle Ong straniere era uin bluff, la volontà politica di farla non c'è"
Libero
"E' facile immaginare come gli sforzi maggiori saranno destinati a capire come intervenire in Africa e in particolare a sud della Libia. Nei giorni scorsi si è parlato anche di una missione europea al confine con il Niger"
Il Manifesto
Cosa prevede il codice per le Ong
Il 6 luglio l'Italia porterà a Tallinn una bozza di codice di comportamento da far adottare dalle Ong per mettere ordine sulla gestione dei soccorsi in mare. Ecco i punti principali illustrati dal Corriere:
Divieto di prelevare i migranti in acque libiche, ma anche al limite del confine marittimo
Divieto di spegnere i trasponder (che servono a tracciare i movimenti delle navi)
Divieto di segnalare la presenza con razzi luminosi
Divieto di trasbordare i naufraghi dalle navi delle Ong a quelle delle missioni europee
Obbligo di fornire l'elenco completo degli equipaggi delle navi delle Ong
Obbligo per le Ong di rendere noti i finanziatori delle attività.
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