E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr nel ricordare che “la primavera era risultata la terza piu’ asciutta dal 1800 con precipitazioni in calo del 48%”.
Le fiamme, sottolinea la Coldiretti, “hanno gia’ distrutto migliaia di ettari di boschi e campi coltivati, ma anche provocato la morte di animali e costretto all’abbandono stalle e abitazioni, dalla Sicilia alla Calabria, dallaToscana al Lazio, dalla Campania alla Sardegna“. Gli incendi “provocano danni incalcolabili dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversita’ (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del paese e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici”.
Ogni ettaro di macchia mediterranea, precisa l’associazione agricola, “e’ popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili, ma anche da una grande varieta’ di vegetali che a seguito degli incendi sono andate perse”.
“Nelle foreste andate a fuoco- continua la Coldiretti- sono impedite per anni anche tutte le attivita’ umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono decine di migliaia di appassionati”. Dal momento che “un elevato numero degli incendi e’ opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi”, conclude Coldiretti, “occorre collaborare con le autorita’ responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali”. (agenzia Dire)
Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore