ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 26 Luglio 2017 15:39

Estate al mare - I vip in slip esalta pene? Ma quando si cresce?

Written by  Daniela Baldassarre
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TEMA: Si può davvero parlare di progresso in una società che non riesce a debellare il fenomeno dello slippino esalta-pene in spiaggia?


SVOLGIMENTO: Il cervello umano è composto da un centinaio di miliardi di neuroni, più o meno tanti quanto sono le stelle della Via Lattea. Questi neuroni comunicano tra loro attraverso un sistema di collegamenti detti “sinapsi”, che vengono calcolati nell’ordine del milione di miliardi. Questo è ciò che la scienza dice a proposito del nostro cervello. Ma le nostre spiagge ci raccontano qualcosa di diverso, e assistiamo a quella che può essere definita l’eutanasia del cervello e dell’anima. E’ il corpo a dettare legge: tonico, abbronzato, fisicato, nudo, pubblicizzato, svenduto.

Ora, volendo entrare nello specifico del tema proposto, i maschi da sempre sopravvalutano il fascino del loro cotechino intercosciale, ma questa è un’ingenuità perdonabile…dopotutto si sa che “ogni scarrafone è bello a mamma soja”, ma io credo che le donne (copiose categorie di donne) non siano esenti da responsabilità rispetto a questa apocalittica mancanza di gusto, perché probabilmente fanno credere a questi maschietti che la lunghezza o il diametro di un pene possa cambiarci la vita, o anche solo il weekend. C’è sicuramente un equo concorso di colpa in questa bruttura moderna. 


L’ideale sarebbe fermarsi e chiedersi: “Cosa sono io? Un contenitore, un magazzino, un deposito, o una cosa che pensa? E che cos’è una cosa che pensa? E’ una cosa che dubita, e che sente…” Ma la verità è che il pensiero e l’anima sono i grandi assenti del nostro tempo. Si potrebbe obiettare: “Vabbè ma dopotutto che fanno di male?” A questa domanda si può rispondere solo con Charles Péguy: “C’è qualcosa di peggio di avere un’anima cattiva: è avere un’anima bell’e fatta, un anima di tutti i giorni”. Un’anima “bell’e fatta”, ovvero preconfezionata, banale, dozzinale. Il male è proprio in questa convenzionalità grigia e insignificante.
CONCLUSIONE: Lo slippino esalta-pene sopravviverà anche a quest’estate, e alla prossima, e a quella dopo ancora, perché è lui il nostro nuovo principio d’identità, essendo l’uomo moderno (Pirandello docet) non “uno” ma “centomila”. Centomila brutture e finzioni di sé che quasi sempre lo riducono a diventare un “nessuno”.

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