ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Sabato, 02 Settembre 2017 00:00

In Italia 13 mln con limitazioni funzionali, robotica in aiuto. Se n’è parlato al Meeting di Rimini

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ROMA – Una recente indagine Istat ha evidenziato come in Italia le persone con limitazioni funzionali dovute a malattiesiano circa 13 milioni; di questi, circa 3 milioni hanno gravi difficoltà motorie o sensoriali.

Questi numeri sono necessariamente destinati a crescere poiché la speranza di vita alla nascita della popolazione residente è stimata in 80,6 anni per gli uomini e 85,1 per le donne nel 2016, in aumento dopo l’eccezionale decremento dell’anno precedente. Il bacino di utenza è enorme e in costante crescita, anche a causa dell’invecchiamento della popolazione: in Europa ci sono circa 300.000 persone con lesioni al midollo spinale e 11.000 nuovi pazienti ogni anno, in Usa 12.500. Per quanto riguarda l’ambito della protesica, in Usa vi sono 185.000 amputazioni all’anno, e 120.000 in Europa (di cui 25% arto superiore e 75% arto inferiore).

IL MEETING SALUTE

Se n’è parlato a Rimini, durante il Meeting Salute di Rimini, novità dell’edizione 2017 del Meeting per l’Amicizia tra i Popoli. Ideato da Luigi Cammi, si tratta di un ciclo di incontri per il pubblico e gli operatori del settore con l’obiettivo di confrontarsi e discutere attorno al mondo della salute e delle sanità.

SENSORI E STRUMENTI

“L’ambito riabilitativo, estremamente articolato e complesso- spiega Carlo Sanfilippo, Co-Founder & Product Development Director di Movendo Technology- a differenza di altri ambiti medicali non ha ancora pienamente beneficiato dell’introduzione di nuove tecnologie, legate allo sviluppo di nuovi e più efficienti sensori, indossabili e non, ed a tecnologie robotiche e meccatroniche in grado di misurare e valutare molteplici parametri biomeccanici del corpo umano e di implementare nuovi e più efficienti protocolli riabilitativi. Queste tecnologie sono state sviluppate con l’obiettivo di fornire ai clinici gli strumenti per misurare e valutare puntualmente l’effettiva disabilità delle persone e per lo sviluppo di nuovi protocolli riabilitativi in grado di fornire ai pazienti una terapia mirata, personalizzata, fortemente coinvolgente ed efficace. Tali tecnologie permetteranno inoltre un più efficiente utilizzo delle risorse dei sistemi sanitari nazionali con un conseguente miglioramento del servizio offerto, in particolar modo ai pazienti con disabilità croniche”.

L’IMPATTO DELLA TECNOLOGIA NELLA RIABILITAZIONE

E’ noto come la riabilitazione sia efficace ma al contempo costosa sia nella fase di ospedalizzazione che in quella post-dimissioni. “Per ottenere un incremento cauto ma deciso ed efficace dell’efficacia della terapia riabilitativa con assistenza della tecnologia- spiega Giovanni Morone, medico fisiatra e ricercatore Fondazione Santa Lucia- occorre vi sia una conoscenza maggiore dei meccanismi cerebrali che sottendono il recupero e la neuroplasticità ed una conoscenza maggiore dei fattori biopsicolosociali, biologici e genetici legati al recupero. Seguendo questa visione la tecnologia non può essere vista come la panacea per la disabilità; ma l’efficacia dei trattamenti riabilitativi assistiti dalla tecnologia dipenderanno da un lato dall’abilità di identificare la giusta strategia terapeutica sul paziente giusto (al pari della terapia farmacologica) e dall’altro dal cercare la migliore disponibilità tecnologica per potenziare, somministrare quel determinato principio riabilitativo”.

LA ROBOTICA E LE TECNOLOGIE DEL FUTURO

La robotica sta introducendo nuovi e rivoluzionari modi di somministrare trattamenti riabilitativi. Attualmente sono disponibili le macchine che affiancano il lavoro del fisioterapista: esoscheletri robotici per il recupero del cammino di pazienti con lesioni midollari e sistemi robotici per il recupero delle abilità motorie degli arti superiori in pazienti post-ictus. Recentemente si sono affiancate anche le neuroprotesi, dispositivi impiantabili in grado di sostituire o ripristinare funzioni del sistema nervoso centrale e periferico. “In questo ambito- aggiunge Lorenzo De Michieli, Direttore del Rehab Technologies Lab dell’Istituto Italiano Tecnologia- si inserisce la collaborazione tra l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e Inail che nel 2013 dà origine al Rehab Technologies Lab di Iit, un laboratorio finalizzato a trasformare le tecnologie robotiche di avanguardia in prodotti industriali ad alta tecnologia nell’ambito della protesica e della riabilitazione, che siano in grado di migliorare la qualità della vita dei pazienti, superando barriere fisiche e culturali. Il goal è sviluppare tecnologie e dispositivi “Made in Italy” che possano essere prodotti e commercializzati a costi competitivi, affinché siano più sostenibili sia per il Sistema Sanitario Nazionale, sia per i pazienti. Il Rehab Technologies Lab sta attualmente sviluppando soluzioni riabilitative che includono: protesi robotiche per arto superiore e inferiore, esoscheletri riabilitativi, e tecnologie per la riabilitazione degli arti inferiori e del tronco”. (agenzia Dire)

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