L'ulltima frase esce dal cuore di un medico oncologo dell'Ant, che fa il sindaco - personalmente l'abbiamo sempre visto cosi -. Con queste parole si è dato via alla 51esima Sagra del vino di Carosino.

Una Sagra che del vino e non solo fa sempre storia alla fine dell'estate, proprio mentre si procede alla vendemmia. Un'annotazione doverosa, persino urgente, la riporta l'assessore all'agricoltura che prendendomi il braccio dice:" se devi scrivere domani dì che quest'anno è stato un anno formidabile per il vino sia per la quantità e per la qualità, senti che profumo esce dalla fontana del vino di Marinelli (un produttore n.d.r)" .

Il Sindaco dr Arcangelo Sapio (nella foto) lo dice mentre s'accende la fontana che spilla vino primitivo: "è buonissimo purtroppo non lo possiamo bere per legge, ma lungo tutta la piazza ci sono i gazebo con i rappresentanti della scuola sommelier che vi spiegheranno tutto mentre lo assaggiate". Materialmente l'avvio dell'accensione viene data da Luca Lazzaro (nella foto giù), presidente del Gal Colline joniche che raggruppa undici comuni.

E tutti girano  col vino che ondeggia nel bicchere rigorosamente di cristallo. Si parla senza palco in piazza e il sindaco precisa che: "abbiamo dovuto togliere il palco dalla piazza per le nuove leggi sull'anti-terrosrimo, ma nell'atrio del Castello c'e il palco dov'è ci sarà tanta musica (si preparava ieri Francesco Greco con la sua band ndr).mentre la piazza è destinata alla degustazione".

Anche i momenti di approfondimento sono legati al vino in questa sagra, nel pomeriggio di ieri c'è stata un'iniziativa dei Sommelier di degustazione e oggi è previsto un incontro sulla filiera dello Slow Food come abbiamo annunciato nei giorni scorsi.

Nella serata inaugurale è stato presentato ufficialmente il nuovo parroco del paese della chiesa Madonna della Grazie, Don Fillippo Urso (nella foto di copertina accanto al sindaco) che prende il posto di Don Lucangelo  De Cantis, dopo la benedizione ci dice che ha trovato un paese pieno di fede, "non è facile trovare cinquanta fedeli alla prima messa del mattino" . "Eredità di Don Lucangelo", sottolinea.

Eh si nei giorni scorsi sulla Gazzetta, un'associazione del paese aveva scritto un bel pensiero per questo giovane prete che ora viene a Taranto alla chiesa della zona Tramontone dedicata a Sant'Egidio  e che quando lo conosceranno da quelle parti capiranno la forza coinvolgente di questo quarantenne che, come ci dice la prof.sa Elena Manigrasso:"si è formato nelle favelas dell'america latina, tasche vuote e tanta fede".

Ultima annotazione della serata, col sindaco che mi sussurra che prossimamente in biblioteca si potrebbero presentare due libri, Il mio amore col fiore in bocca"  e  "Pane al Veleno", due testi che rispondono alla sua sensibilità di medico e hanno la loro valenza sociale. Ben fatto, ad maiora semper dunque.Prosit.

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