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Martedì, 11 Agosto 2015 16:04

Grandi navi a Venezia. La liberta' del Sindaco lagunare

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Sembra che il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnano, voglia non autorizzare una mostra di fotografie (“Mostri a Venezia”) sulle grandi navi che solcano la laguna, tra piazza San Marco e la Giudecca, perche' la ritiene di parte.

E pare che abbia posto come condizione per la tenuta dell'esposizione, di mostrare nello stesse sale anche il progetto tecnico dell'amministrazione per la parziale soluzione del problema. E l'artista, Gianni Berengo Gardin, ha detto che della esposizione nelle stesse sale non se ne parla: sono cose diverse, quello e' un progetto tecnico, il mio e' un racconto fotografico (1). La mostra si dovrebbe tenere al Palazzo Ducale a partire dal prossimo 19 settembre, ed essendo il Sindaco veneziano anche assessore alla Cultura, pare che abbia il potere di autorizzare o meno l'uso dei locali di proprieta' comunale.

Stiamo parlando di una delle cartoline piu' importanti del nostro patrimonio artistico, culturale, turistico ed economico. Per chi non ha avuto la “fortuna” di vedersi passare sotto il naso qualcuno di questi bestioni mentre solca la laguna veneziana e -essenziale come la pratica del respirare- impaurito si sia subito posto la domanda “ma che ci fa qui questo bestione?”, facciamo un esempio: ve l'immaginate un bus che fa il giro turistico della citta' (sightseeing) che a Firenze passi, e magari si fermi, tra il Duomo e il Battistero, con tutti i turisti affacciati ai finestrini che fanno le foto, buttano le carte delle caramelle che stanno mangiucchiando, salutano con la manina gli astanti che li guardano a bocca aperta? Beh, credo che abbiamo dato l'idea. Certo, a Venezia, con le ultime elezioni si e' deciso di modificare la situazione, ma per arrivarci ci sono voluti decenni e decenni. La vicenda, quindi colpisce ancora.
Vedremo come andra' a finire.
Quel che a noi piu' colpisce e' la voglia del Sindaco Brugnano di intervenire in merito: non per comunicare anche le iniziative della sua amministrazione, ma per volerle affiancare/sovrapporre alla documentazione dello scempio ancora in corso; cioe', di fatto, far apparire la mostra come un fardello di un passato che non c'e' piu' (come fosse una mostra sui cannibali dell'Amazzonia). Ma non e' cosi'. Perche' e' d'attualita' e mette il dito su una piaga ancora viva? No, semplicemente perche' e' una mostra, espressione e documentazione di qualcosa che e' stato visto attraverso gli occhi di un artista. Stiamo parlando di liberta' d'espressione, liberta' d'opinione. Per entrambi, artista e amministrazione. Ma senza che il potere del presunto piu' forte (“se non dai rilievo alle mie politiche in merito, non ti concedo le sale del Palazzo Ducale”) che vuole schiacciare l'altrettanto presunto piu' debole.
Domanda irriverente: ma come gli e' venuta in mente al nostro Sindaco una cosa del genere? Risposte? Diverse, ma con un comune denominatore: per Brugnano (in buona compagnia diffusa, non si senta isolato, signor Sindaco) la liberta' e' tale solo quando serve a lui.

(1) La Repubblica del 10/08/2015

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

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