If NFL fans refuse to go to games until players stop disrespecting our Flag & Country, you will see change take place fast. Fire or suspend!
Donald Trump prosegue la sua battaglia contro lo sport americano e in particolare contro quei giocatori di football che, per protestare contro le violenze della polizia e la discriminazione razziale, non si alzano in piedi durante l'esecuzione dell'inno nazionale. Due giorni fa il presidente ha alzato i toni nei confronti della National Football League caldeggiando il licenziamento di quei "figli di p..." che non rispettano l'inno.
NBA - Le parole dell'inquilino della Casa Bianca hanno provocato la reazione compatta della principale lega professionistica a stelle e strisce. Nelle ultime ore sono piovute repliche ufficiali delle squadre e messaggi individuali di giocatori e allenatori. Nel frattempo, Trump ha trovato modo di scontrarsi anche con le star della NBA.
CURRY - Le critiche mosse da Stephen Curry, stella dei Golden State Warriors, hanno indotto il presidente a ritirare l'invito ufficiale alla squadra californiana che, come campione in carica, a febbraio avrebbe dovuto far visita alla Casa Bianca.
WARRIORS - A Trump, com'era prevedibile, hanno risposto duramente le principali star del basket mentre i Warriors, con una nota, hanno annunciato che a febbraio saranno comunque a Washington per una serie di iniziative finalizzate a celebrare "l'uguaglianza, la diversità e l'inclusione: tutti valori che la nostra organizzazione abbraccia". (adnkronos)