ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 29 Settembre 2017 00:00

Centrale carbone Federico II Cerano (Brindisi): Non solo emissioni pericolose per salute e clima ma anche rifiuti pericolosi

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Nuova inchiesta dimostra che centrali a carbone vanno chiuse al più presto. I gravi reati di smaltimento illecito di rifiuti, contestati dagli inquirenti ad Enel per lo smaltimento di milioni di tonnellate di ceneri prodotte dall’impianto di Cerano;

sono solo l’ultima prova di quanto le centrali termoelettriche a carbone possano danneggiare il territorio, la salute delle persone e il clima. Il WWF  da anni pone non solo l’accento sulle emissioni nocive alla salute e al clima prodotte dalle centrali a carbone ma evidenzia anche come da questi impianti si producano ingenti quantità di rifiuti solidi e liquidi. Una centrale come Cerano, che brucia almeno 6 milioni di tonnellate anno di carbone, produce oltre 600.000 tonnellate di ceneri da smaltire ogni anno.  A queste si sommano diverse migliaia di tonnellate di fanghi inquinato derivati dai diversi trattamenti delle acque usate dall’impianto (milioni di metri cubi all’anno).

Sulle ceneri, oggetto del provvedimento di sequestro, esistono studi scientifici che evidenziano la loro potenziale pericolosità anche quando vengono smaltite in discarica perché producono percolato con caratteristiche genotossiche e mutagene. Anche quando le ceneri sono impiegate nella preparazione del cemento, esistono rischi assolutamente sottovalutati perché questi rifiuti derivati dalla combustione contengono un’ampia gamma di metalli pesanti tossici e possono rilasciare emissioni radioattive, come evidenzia anche un importante studio scientifico del 2007.

Rinunciare al carbone avrebbe quindi molteplici benefici, compresa l’eliminazione di ingenti quantitativi di rifiuti pericolosi che poi è complesso gestire in sicurezza. Il WWF chiede che tutte le centrali a carbone vengano chiuse entro il 2025.

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