ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 29 Settembre 2017 10:42

Divario dell’IVA: i 152 miliardi di euro persi nel 2015 dai paesi dell’UE dimostrano che la riforma dell’IVA è quanto mai urgente

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Bruxelles. Secondo le stime di un recente studio della Commissione europea, nel 2015 i paesi dell’UE hanno perso complessivamente 152 miliardi di euro di gettito dell’imposta sul valore aggiunto (IVA).


L’entità del “divario dell’IVA”, la differenza cioè tra il gettito IVA previsto e l’importo effettivamente riscosso, dimostra ancora una volta la necessità di una riforma seria che permetta agli Stati membri di utilizzare integralmente le entrate IVA per i propri bilanci. Se è vero che la riscossione dell’IVA rivela qualche indizio di miglioramento, il mancato gettito rimane a livelli intollerabili. Lo studio precede di poco la presentazione da parte della Commissione delle proposte di riforma del sistema dell’IVA. Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: “Gli Stati membri non dovrebbero accettare questi livelli sconcertanti di perdite di entrate IVA. La Commissione sostiene gli sforzi volti a migliorare la riscossione dell’IVA in tutta l’UE, ma le norme vigenti, che risalgono al 1993, sono ormai obsolete. A breve proporremo il rinnovo delle norme che disciplinano l’IVA sulle vendite transfrontaliere. La nostra riforma contribuirà a ridurre dell’80% le frodi IVA a livello transfrontaliero, permettendo agli Stati membri di reintegrare nelle proprie casse il denaro di cui hanno estremo bisogno.”
Se mediamente a livello UE i dati migliorano, la riscossione dell’IVA a livello nazionale varia notevolmente tra i diversi Stati membri. I divari dell’IVA più significativi sono stati registrati in Romania (37,2%), in Slovacchia (29,4%) e in Grecia (28,3%). I divari più esigui sono invece stati osservati in Spagna (3,5%) e in Croazia (3,9%). In termini assoluti, il divario dell’IVA maggiore (35 miliardi di euro) è stato quello dell’Italia. Il divario dell’IVA è diminuito nella maggior parte degli Stati membri. I miglioramenti più significativi si sono verificati a Malta, in Romania e in Spagna, mentre sette Stati membri hanno registrato incrementi più modesti: Belgio, Danimarca, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Finlandia e Regno Unito.
In ottobre la Commissione europea presenterà le sue proposte per il più significativo aggiornamento della normativa IVA dell’UE degli ultimi 25 anni. La lotta alle frodi in materia di IVA dovrebbe diventare più facile e la riscossione dell’IVA più efficiente. Secondo recenti notizie apparse sui media, esiste anche un collegamento tra le frodi IVA su vasta scala e il crimine organizzato, compreso il terrorismo. Le soluzioni a questo problema si possono trovare solo se gli Stati membri collaborano tra di loro.
Se è vero che gli Stati membri si stanno già impegnando per ridurre i rispettivi divari dell’IVA, la modernizzazione del sistema dell’IVA e il suo adeguamento per far fronte alla sfida delle frodi su vasta scala rimangono il modo più sicuro per garantire il futuro del mercato unico. La riforma dell’attuale sistema dell’IVA dovrebbe inoltre contribuire allo sviluppo del mercato unico digitale e si integrerebbe nel programma della Commissione volto a realizzare un sistema fiscale UE più equo ed efficiente.
Contesto
Lo studio sul divario dell’IVA è stato finanziato dalla Commissione. Per il calcolo del divario dell’IVA lo studio ha tenuto conto per la prima volta delle entrate derivanti dalle nuove norme in materia di IVA relative alle vendite transfrontaliere di servizi elettronici, che sono entrate in vigore il 1º gennaio 2015 su proposta della Commissione.(agenzia fidest)

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