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Venerdì, 06 Ottobre 2017 00:00

Torino – Pusher africani aggrediscono poliziotto, la risposta del Sap

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Senegalesi tentano di buttare un poliziotto dal quarto piano. Tonelli (Sap): «Basta accogliere chi tenta di ammazzarci»

Quattro spacciatori senegalesi, hanno tentato l’altra sera di far precipitare un poliziotto dal quarto piano di un palazzo. L’agente è stato salvato grazie alla prontezza dei colleghi.

«Come Sap concordo con le valutazioni espresse dal Segretario Provinciale del Siap Pietro Di Lorenzo, ossia sul fatto che non è accettabile in alcun modo concedere accoglienza e tutele a chi cerca di uccidere un poliziotto e che si continui a permettere la permanenza in Italia di chi non ha titolo». A dichiararlo è Gianni Tonelli, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap).

«Ci fa molto piacere – continua Tonelli – questa è la posizione del Sap da quattro anni, anche se rileviamo un’estrema ambiguità della struttura nazionale del Siap, quella di Di Lorenzo è una voce fuori dal coro all’interno di questo sindacato.  Noi – prosegue ancora Tonelli – ci poniamo un altro problema: questo è un bollettino di guerra, non si tratta di un caso isolato, a partire dal poliziotto accoltellato a Milano e il cui aggressore è stato immediatamente rilasciato; in tutta Italia avviene in continuazione, in ultimo a Bari due giorni fa».

È un vero e proprio bollettino di guerra, in quanto chi arriva, ha purtroppo la consapevolezza che il soggetto debole all’interno delle dinamiche della nostra società, sono le Forze dell’Ordine, per il lavoro di avversità compiuto quotidianamente nei loro riguardi dal partito dell’Antipolizia che è presente sui circuiti mediatici, in Parlamento e nella cultura autoreferenziale italiana.

«Per ‘fortuna’ è successo a Torino dove ci sono più pattuglie – dice Tonelli – in qualsiasi capoluogo di provincia in cui oramai le volanti sono state decapitate del 40% e in cui vi è soltanto una volante in giro, non è difficile immaginare cosa sarebbe accaduto in una condizione analoga, poiché non ci sarebbe stato nessun poliziotto pronto ad aiutare il collega, che avrebbe dunque fatto un volo dal quarto piano perdendo tragicamente la vita. Questo è un problema – conclude Tonelli – che va affrontato come sbalestramento dell’apparato della sicurezza in quanto a causa dei tagli mancano 50.000 persone nelle Forze dell’Ordine e il controllo del territorio è diminuito del 40%, senza considerare che in passato una pattuglia era composta da tre uomini, oggi ce ne sono soltanto due. Siamo in una situazione di gravissimo pericolo alla quale, politiche di governo hanno contribuito con scelte infauste compiute con coscienza e volontà».

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