Lo yuan tocca un nuovo minimo da 4 anni, arretrando per il secondo giorno a quota 6,43 sul dollaro, dopo che la banca centrale cinese ha fissato il midpoint, il punto medio nei confronti del quale e' consentita un'oscillazione giornaliera massima, a 6,330 contro il dollaro, sotto i 6,229 dollari fissati ieri.
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La banca centrale cinese ha definito queste mosse una tantum, nel quadro di un nuovo sistema di gestione dei cambi che dovra' far piu' riferimento al mercato. "Attualmente - spiega la banca centrale non ci sono le basi per un sostenuto trend di deprezzamento". Tuttavia i mercati non gradiscono queste mosse, che di fatto mirano a sostenere l'export cinese e si teme l'avvio di una guerra valutaria.
Lo yuan in due giorni ha perso il 3,5% del suo valore in Cina e circa il 4,8% sui mercati globali. A risentirne oggi sono la rupia indonesiana e il ringgit malese, ai minimi da 17 anni, mentre il dollaro australiano e quello neozelandese scendono ai minimi da sei anni. (AGI)