ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 26 Ottobre 2017 00:00

«A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più»

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Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 6,12-18. Fratelli, non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri; 


non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio. 
Il peccato infatti non dominerà più su di voi poiché non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia. 
Che dunque? Dobbiamo commettere peccati perché non siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia? È assurdo! 
Non sapete voi che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale servite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell'obbedienza che conduce alla giustizia? 
Rendiamo grazie a Dio, perché voi eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quell'insegnamento che vi è stato trasmesso 
e così, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia. 

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 12,39-48. 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 
Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate». 
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 
Il Signore rispose: «Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? 
Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. 
In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 
il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. 
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 
quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più»

La parabola dei talenti sta sotto il vangelo odierno. Ieri vi ho messo in titolo l’aspetto dell’arrivo inaspettato della fine[1] nel vangelo che premia, invece, il servo buono in attesa del padrone, che si mette, addirittura a servirlo. Oggi, punto sulla bontà del Signore, che ad ognuno di noi ha dato dei talenti, che lui stesso rende fruttuosi. Ieri sera, ho abbracciato Monja, la catechista, che si mantiene lavorando ad ore, che ha perduto la figlia a Pasqua, morta a 22 anni il giorno di Pasqua cadendo dalla moto condotta dal compagno, che ora vive, pur malridotto. È lei a condurre il nostro gruppo di preghiera. E lo fa benissimo con la sua fede. È serena e gioiosa. Dio le ha dato il peso della tragedia. Le sta dando la forza per portarla anche sviluppando rapidamente l’altra figlia rimasta. Le sta facendo esplodere una fede strepitosa. Io ho abbracciato lei e le ho detto che Gesù l’ama più di me. Ne sono convinto. A me, in fondo, ha dato la sociologia, cioè l’arma per capire il mondo, al di là dei fatti che succedono. Ieri sera, Gesù mi ha fatto vedere, oltre al già noto:  

Il lustro, zum. lush.tur reciproca in shul.tur. Il Capodanno equinoziale d’autunno zumero verte nel Capodanno equinoziale di primavera accado.

La razione alimentare in hurrico!:

Ku.ru.ma.ti = ‘razione alimentare’ in hurrico, re.: 356 di Mirko Salvini, Liste lessicali e i vocabolari plurilingui di Ugarit. Una chiave per l’interpretazione della lingua hurrica, in La civiltà dei hurriti, Napoli, Macchiaroli editore, 2000.

Sto studiando k.r.m.!

Ho pensato karma senza vocali: krm.

Ho trovato: https://books.google.it/books?id=8EzPxZSq2TcC&pg=PA58&lpg=PA58&dq=krm+ugaritico&source=bl&ots=PNJn96oCcC&sig=L7T6ThgUB0F7QtQ33Rq8zELw9IM&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjMtKCJiPLWAhUCyRQKHX4pCeAQ6AEILDAB#v=onepage&q=krm%20ugaritico&f=false

In spagnolo: “le vigne appaiono menzionate con frequenza nei testi ugaritici, sia alfabetici che sillabici, nei primi la vigna è designata mediante la parola krm. Nei secondi, mediante il logogramma gestin convenientemente determinato”.

La vite è tema chiave nella Bibbia: Gen., 49, 11; Gdc 9,12; Os 10, 1; Zac., 3, 10; Macc 14,12; Gio 15, 1,5.

Abbiamo sia il vino che il pane in k.r.m.!

Dunque, gestin, qua detto accado, corrisponde a krm. In zumero [quello che non c’entra secondo i sumerologhi]:

gestin

  grapevin; bunch of grapes (measured wich dry capacity measures in most earlier Pre Sargonic and Ur III texts; wine; grape juice (gis, ‘tree’, + tin, ‘life, wine’; cf., Emesal mu-ti-in/mu-tin) [GESTIN archaic frequency][2].

Poiché il testo procede a segnalare krm in testi alfabetici semitico-occidentale ed anche meridionale quasi suggerendo la sua unicità, riferisco Creta = krt, segnalato da Semerano[3]. Cambia solo l’ultima lettera: t pro m.

Concludo, se kar.ma = ‘legato alla forza’ in zumero, krm = vigna in ugaritico, il senso oggettivo di vigna è compresente nel soggettivo: legato alla forza. Inoltre, lo stato finale uguale a quello iniziale, il destino e l’origine, convivono fuori dall’attore nella vigna, da seminare, piantare, curare, mietere.

L’isolamento delle consonanti aiuta a vedere ciò che le vocali celano:

kurum6, kur6

  a basket of food-rations; share(s). (Akkadian loan from kurummatu(m), especially if followed by ra(2), read as shuku)[4].

kurum7 gurum2, kuru7, kur7 [IGI.ERIM or older IGI.NIG2/GAR]

 n., lookust, spy; review, inspection, exsamination, supervision; delivery (ki, ‘place’, + uru3 (-m), to watch to guard’).

  v., to watch; to chech, take stock; to review; to allocate, entrust; to place in crucible or dyeing vat[5].

Frazionate kur.um, leggete a circolo kur.mu. Avrete kur+ mu, la divinità luogo.presenza kur + sua parola creativa:

kur

  n., mountain; highland; (foreign) land or country; the netherworld; the east; short side; of rectangular field inscribed on round tablet (ki, ‘place’, + ur3, ‘roof, mountain pass’/ur2, ‘root, base’; cf., Orel & Stolbova #1504, *kur- “mountain”, #1552, *kar- ‘mountain’ [KUR archaic frequency].

 v., to reach, attain; to kindle; to rise (sun)[6].

 

mu

n., name; word; year – where the words that follow could be a year formula; line of a tablet, entry; oath; renown, reputation, fame (cf., gu10  -kin, kig2, message) [MU, archaic frequency].

 v., to name, to speak (cf., mug –chisel-).

 Prep., because; to; toward; in.

 Emesal dialect for gis/ges. Also with additional Emesal meanings: sky; instructions; fire; house; great. Also Emesal dialect form for gis2,3/ges2,3/us, man, male, penis[7].

mu2-mu2

  always being reborn (such as the moon) (reduplicated ‘to ignite; to sprout, appear’)[8].

Non vi basta?

Krm cela kar.mur, Capodanno zumero, vel zag.mu, fegato divinatorio:

kar [TE.A –connetto.seme- nds]

  n., embankment; qway-wall; morning-place; wharf; harbor; marketplace; port authority; rescued (people) (place+ water + to flow, send, take, drive away; cf., kur9, ‘entrance’) [KAR archaic frequency][9].

 

mur , ur [HAR]

     n., lungs; liver, fodder for fattening; lattice, grate (cf., ur5, muru12, and HAR-ha-da) (mu7,  ‘to shout/mud6, mu2, ‘to sing; to blow’ + ur3, ‘root, base’).

     v., to surround, enclose; to guard, preserve; to shout; to fatten; to grind, mill; to destroy; to spoil.

  demonstrative, thus; so; in this way[10].

mar; mur

  worm; earthworm[11].

Non basta. La teoria circolare del zumero mi impone di osservare, con calma, il reciproco di krm: mrk:

mah

n., (large) quantity, wealth, abundance (ama, ‘mother of’, + numerous; cf., ab2-mah2) [MAH archaic frequency].

v., to be or make large.

Adj., high; adult; exalted, supreme, great, lofty, foremost, sublime, splendid[12].

mah-bi

adv., powerfully (‘great’ + ‘adverbial force suffix’)[13].

 

gar3, kar3

  knob, pommel; peak; hair lock on the back of the head (sign of a slave = Akk. abbuttu(m); cf., kisi4…aka); cultivated area, field; cake; filled sack (of silver?) = purse; used for round and high objects (‘circular’ + ‘to send forth; to protect’)[14].

 

kara2, kar2, guru6 [GAN2-tenu]

  to encircle, besiege; to impute, accuse; to (make) shine, illuminate; to be bright (of light, day) (reduplication class) (sometimes written for kur2) (place + ur, ‘to surround’, + a, nominative ending, and ara4, ‘to shine’) [? KAR2 archaic frequency][15].

gar [NIG2] (-ra)

  n., storeroom, form, appearance, setting (to be, + to send) [GAR archaic frequency: 409].

  v., to store, accumulate; to deliver, deposit; to put, place, lay, set down upon; to settle down; to prepare; to make, establish, organize, restore (with –si-), to change; to set the mode of a song; to remove and elsewere, set aside (with –ta-); to expel, put aside (with –da-); to expel, put aside (with –da-) (ga2-ga2 in maru)[16].

L’espressione zumera mrk è reale, storica:

https://github.com/zumero/wiki/blob/master/Zumero%20Wiki/ZWMasterViewController.m

https://github.com/zumero/ZumeroSyncPod/blob/master/Classes/ZumeroSync.m

https://github.com/zumero/wiki/blob/master/Zumero%20Wiki/ZWAppDelegate.m

Osservare l’intreccio 1234 da svolgere in 1324, come in accado:

ma2-a-gar-ra

  loaded on a ship (cf., ma2 (-a)…gar; Akk. maga®rum, ‘travel provisions on a ship’)[17].

La lettura ma-gar-a-ra dei grafi sopra secondo lcz.

Ovvero:

ma…gar

  to assemble; to make silent; to pay attention; to conscious of, remember; to celebrate (‘silence’ + ‘to set’)[18].

Si coniuga con:

a…ra

  to ejaculate semen (‘seminal fluid’ + ‘to strike, overflow’)[19].

Ma-gar-a-ra-me: = assemblare l’eiaculazione del seme nel circolo del destinome finale è tutto in krm-mrk!

Capite quanto è buono il Signore?

*

Sono le 13,52. Siamo nel pomeriggio. Don Silvano, con noi ieri sera nel gruppo di preghiera, è morto. A mezzogiorno, Marilena, con noi ieri sera, è venuta sconvolta a dirmelo: era andato a camminare sulle colline, dopo aver aperto la Chiesa davanti a me, alle 7,15. Gli è accaduto di morire (di un colpo apoplettico?). Lei ha saputo la novità da una telefonata in casa di Francesca Meneghin. Aveva circa la mia età. Abbiamo discusso del vangelo sull’arrivo improvviso del padrone tornato dalle nozze. Lui ha contribuito sottolineando l’aspetto positivo del padrone che si mette a servire il servitore che l’aveva aspettato, più importante dell’arrivo improvviso (della morte).

Dunque, riassumo: a Pasqua, il Signore si è preso Gessica. Don Silvano fece un’omelia appassionata al suo funerale [che deve aver contribuito a pagare con i soldi della parrocchia perché la famiglia non ha tante risorse]. È rimasto sconvolto allora. Ricordo un commento fattomi. Ieri sera è stato utilissimo ad elevare la spiritualità. Oggi non è più in mezzo a noi. La sua promessa di sostituire la suora, che ha seguito questo gruppo per 24 anni ed ieri sera ci ha salutato, sarà mantenuta dall’alto, io credo.

Due ‘avvertimenti’ in sei mesi. Dunque, la mia opinione di non credere casuale la morte a Pasqua trova una conferma strepitosa. Anche un nostro capello è conosciuto da DUN U, ‘padrone di tutto’ in zumero.


[2] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 98.

[3] Le origini…, I: 29.

[4] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 152.

[5] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 152.

[6] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 151.

[7] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 176.

[8] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 179.

[9] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 135.

[10] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 183.

[11] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 168.

[12] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 168.

[13] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 168.

[14] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 75.

[15] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 135.

[16] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 96.

[17] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 166.

[18] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 172.

[19] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 6.

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