Come spiega infatti il presidente di Sitox, la societa’ italiana di tossicologia, Patrizia Hrelia, a margine del congresso nazionale della Sif, Societa’ italiana di farmacologia, in corso a Rimini, “non risparmia nessun Paese”. E la tipologia dei farmaci interessati e’ diversa.
Nei Paesi in via di sviluppo soprattutto vaccini e farmaci salvavita, mentre nei Paesi industrializzatila contraffazione si orienta piu’ verso “le molecole per attivita’ ricreativa”, dunque farmaci per la disfunzione erettile, per il dimagrimento, ma anche antibiotici e antitumorali.
Le conseguenze sulla salute, stigmatizza, sono “disastrose”: infatti il farmaco contraffatto puo’ non avere il principio attivo, averlo diverso, sottodosato o puo’ essere essere ridotta stabilita’. Dunque “i risultati possono essere inefficaci se non tossici”.
Sul fenomeno, prosegue, incide l’e-commerce: molti soggetti sfruttano Internet perche’ il medico rifiuta il farmaco, o costa troppo o si vergognano. Per combattere la contraffazione, conclude Hrelia, occorre puntare su formazione e informazione. “Nel nostro Paese c’e’ una grande ed efficace rete di controlli per i farmaci salvavita”. (agenzia Dire)
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