Riciclaggio da Repubblica cronaca
Apro con l’arresto per riciclaggio di Giancarlo Tulliani, perché coinvolge nell’ipotesi di reato Gianfranco Fini, essendo suo cognato. Fini ebbe il merito di rompere con Berlusconi dopo di avergli portato i neo-fascisti. Era ministro dell’Interno all’epoca dei fatti di Genova, quando i questurini riempirono di botte quelli che erano andati a manifestare infiltrati dai black box. Grande scandalo scoppiò per la sua villa in costa azzurra acquistata con i soldi del Msi. Scrivo questo solo per ricordare che questa inchiesta per riciclaggio si annoda con l’uso dei soldi di partito che non verrà punito perché manca la legge sui partiti.
Molestie sessuali in politica
Queste notizie sono davvero deliziose: si fatica a raccontarle. Mentre lo scandalo Weinstein continua a dilagare negli States, inonda il Front National in Francia: il tesoriere di Marine Le Pen, Axel Lousteau rinnova la pratica di Giuda col sesso. In Gran Bretagna, Charlie Elpieh impaccia ancor più Theresa May sempre con queste faccende. In Austria il protagonista è Pete Pilz.
Ostia sciolta per mafia al voto
Qua, la città di Ostia ha perduto l’amministrazione per mafia e va al voto. Il paradosso è massimo: manca la legge sui partiti ed i cittadini dovranno votare. Chi?
La corruzione in Arabia espone 10 principi e decine di ex ministri arrestati per uso improprio del potere.
Weah presidente in Libia?
Il 7 novembre la Libia andrà al voto. Io, sessantanovenne, ricordo i goal di Weah che Albertini ha visto dormire per terra. Attenderò l’esito del voto, se non altro per applaudire chi dalla terra è salito a reggere uno degli Stati più popolosi dell’Africa (se gli andrà bene).
Qua, il tema è: il Pd perderà le elezioni in Sicilia. Matteo Renzi avrà il buon gusto di dimettersi? Noooooooo.
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