ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 16 Novembre 2017 08:45

Taranto - L'Aria Pulita è possibile, filtraggi innovativi e stazioni di raccolta presentati ieri

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Incontro interlocutorio al Comune di Taranto per la prima presentazione del progetto “Taranto Aria Pulita” proposto dall’incubatore di innovazione Cubo In. Diversi sistemi, già sperimentati o in prototipo brevettato, una soluzione che la città aspetta da anni. 

Il vice sindaco, avv Rocco De Franchi, che ha la delega all'Ambiente si è mostrato interessato affermando che il Comune potrà svolgere il ruolo di facilitatore per far incontrare, quel mondo imprenditoriale che sulla città grava con la sua pesante mole sul piano socio-ambientale e sulla salute, con i ricercatori che hanno presentato proposte davvero risolutive.

Di che si tratta?  Il primo a presentare il progetto è stato il prof. Francesco Pedrielli, già docente presso l’Università di Ferrara, che presiede il comitato scientifico di Cubo-Innovazione, quel sistema imprenditoriale che conosciamo che abbiamo più volte presentato. Non si tratta dei soliti “esperti” imbonitori che propongono miracoli, magari con progetti bislacchi mai sperimentati e senza storia.

Le stazioni di filtraggio delle polveri, proposte dal professore emiliano, sono state già sperimentate attraverso un concorso di altre università (Modena e Venezia) e realizzate a Lugano, Mestre, e Nuova Delhi in India. Ogni stazione in circa 35 giorni raccoglie circa 2Kg di polveri sottili dai Pm1 fino alla nano polveri. Ogni macchina ha un costo di realizzazione intorno agli 80 mila euro. Il progetto prevede diverse stazioni dislocate in un Km quadrato intorno alla zona industriale, corredate da un sistema di monitoraggio continuo per osservare e documentare l’abbattimento dell’inquinamento e la raccolta delle polveri.

L’altro progetto, davvero innovativo è un sistema di filtraggio già realizzato in prototipo, certificato e brevettato a livello mondiale e da tempo pubblicizzato in Italia dall'ordine nazionale degli ingegneri. Il filtro è tarato sui camini dell’Ilva e deve, ovviamente, trovare qui la sua sperimentazione. L’innovazione assoluta, spiegata come particolare precisione dal tecnico della Preinvel rivoluziona il sistema di filtraggio. Il vecchio sistema di filtraggio assomiglia, diceva l’ingegnere, a quando si soffia attraverso un fazzoletto. Se si piega in più parti il fazzoletto si deve soffiare con più forza, fino a quando il filtraggio si blocca. Il sistema proposto utilizza principi fisici, difficili da spiegare, ma potremmo dire che è rappresentato da una spirale che crea una depressione nelle particelle e come se creasse un uragano l’aria che viene da sopra attira giù le polveri separando le PM10 da un lato e le nano-polveri dall'altro (che sono inertizzate e vetrificate). Una soluzione per Taranto.

Che cosa accadrà adesso? Le soluzioni sono diverse. Una partecipazione al terzo Bando UIA che verterà principalmente sulla qualità dell’aria. Ma questa soluzione, comunque da avviare anche con un partenariato del Comune, ha tempi lunghi (un anno e mezzo). Un’altra soluzione, proposta dal Comune (all'incontro c’era anche il consigliere comunale Dante Capriulo) potrebbe essere quella di proporre un successivo incontro con i tecnici dell’Eni e quelli prossimi dell’Ilva per presentare il progetto e attirare fondi che possano arrivare dalle compensazioni ambientali proprio di quel sistema imprenditoriale incombente. Un altro versante, più politico è puntare al Ministro per l’Ambiente e fargli calare sul tappeto le carte che ha per la città. Un ultima ipotesi, e questa stavolta è tutta nelle mani dei proponenti, è quella di fare una sperimentazione gratis su due scuole dei Tamburi. Ma se poi davvero funziona, si diceva ieri, davvero i vari soggetti non hanno più né tempo, né possibilità alcuna di tergiversare. La città è stanca di parole al vento. Specie se è wind day.

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