LA SINISTRA A OSTIA VOTA RAGGI
Per contrastare le destre, visto il 9% di CasaPound al primo turno, o magari in ottica elettorale nazionale, parte del voto organizzato di sinistra si e' trovata a sostenere la candidata M5S. Esce rafforzata dalla tornata elettorale anche la Raggi, perché si era parlato di Ostia come primo test alle urne per la sua giunta. Certo, i voti di lista per il Movimento ad Ostia sono 20 mila in meno delle comunali dello scorso anno ma la sindaca ha centrato l'obiettivo che si era prefissata.
BALLO DA SOLA
È una chiusura netta e senza appello quello che arriva dalle assemblee di Sinistra Italiana e Articolo 1 - Mdp alla richiesta di Renzi di partecipare alla ricostruzione di un campo di centro sinistra. Troppi e troppo gravi gli strappi anche istituzionali, a cui la sinistra ha assistito in questi anni di governo. E, seppure Bersani dichiara di "lasciare la porta aperta" perchè "di scontato non c'è niente", aggiunge anche che parlare di alleanza è inutile, "perchè con questa legge elettorale non vince nessuno". Ci si aggiorna a dopo il voto, dunque, "ci si vede in Parlamento", "noi andiamo avanti con la nostra proposta". E al termine di una mattinata di confronto, l'assemblea di Articolo 1 - Mdp da il via libera alla lista unitaria della sinistra.
"Renzi è il passato, non il futuro"
Porte che si chiudono in faccia a Renzi e Fassino proprio quando il lavoro di ricucitura sembrava portare a un punto di svolta: Fassino vede Pisapia, Renzi chiama Prodi e Prodi chiama Pisapia e alla fine emerge che l'ex sindaco di Torino è pronto a siglare il patto con il Pd sotto la supervisione di un garante, forse lo stesso Prodi. Da Articolo 1 e Sinistra Italiana nessuna sorpresa. Giuliano Pisapia e Campo Progressista da settimane, ormai, erano dati per persi alla causa della sinistra e ormai "adiacenti" a Renzi e al suo partito. "Peccato aver bruciato tanto tempo, tempo preziosissimo dietro alle 'gnagnerie' di Pisapia", si rammarica Fabio Mussi. Al di là delle scelte dell'avvocato milanese, "penso che Renzi sia un nome del passato e non un nome del futuro", sottolinea Speranza mentre, quasi contemporaneamente, il segretario di Sinistra Italiana si rivolge all'ambasciatore di Renzi presso la sinistra: "Siamo persone cortesi e se ci chiedono un incontro, noi quell'incontro lo concediamo. Ma lo diciamo a Fassino e Prodi: il tempo è scaduto", dice Nicola Fratoianni. "Fare l'unità senza cambiamento è solo una alchimia elettorale che non porta da nessuna parte".
Speranza vuole un mea culpa di Renzi
La ragione dello stop a Fassino, è sostanziale, prima ancora che formale. I contenuti, spiegano Speranza e Fratoianni dai palchi delle proprie assemblee, sono il vero ostacolo all'alleanza. In Parlamento giace una proposta di modifica di Mdp al Jobs Act che è stata rinviata in Commissione. Una prova in più, se ce ne fosse bisogno, del fatto che il Pd e la maggioranza di governo non vogliono saperne, come spiega Alfredo D'Attorre, deputato Mdp. Se Renzi non intende abiurare su quanto fatto nei mille giorni di governo, Speranza e gli altri chiedono invece un mea culpa su "mille giorni in cui Renzi e il renzismo sono stati la variante italiana, pasticciata e con il solito surplus di arroganza, di una prospettiva del centro sinistra italiano che si crede vincente solo se imita la destra. Dobbiamo uscire dal teatrino di questi giorni".
Verso una nuova "Cosa rossa"
Senza abiure, dunque, la richiesta di una lista unitaria serve solo, per Mdp, per arrivare a liste civetta. La risposta è un niet deciso e il rilancio del percorso costituente di una lista "progressista e di governo" che vedrà' la luce domenica 2 dicembre con l'assemblea costituente indetta da SI e Mdp. L'appello di speranza è di non chiudersi, ma di allargare il campo alle realtà cattoliche, a quel cattolicesimo sociale che si riconosce nelle parole di Papa Francesco. I compagni di viaggio di Sinistra Italiana provano, a distanza, ad abbozzare un programma da condividere: al primo posto, Nicola Fratoianni, cita l'emergenza giovani: "Ho letto il rapporto Caritas: ci dice che in questo Paese c'è una gigantesca questione giovanile di cui oggi non parla nessuno. Un giovane su dieci è in stato di povertà'' assoluta. Nel 2007 era un giovane su 50. Dobbiamo mettere questo tema al centro del nostro programma. Dopo l'assemblea del 3 e prima dell'assemblea successiva, nel week end fra il 13 e il 14 dicembre vengano organizzati una serie di appuntamenti su tutto il Paese, in cui ci si confronti su ogni tema". Da Bologna, Pisapia torna a fare appello alla responsabilità: a Mdp chiede di ripensarci per evitare di "regalare il Paese alle destre, a chi lo ha già rovinato altre volte". Ma Speranza e Scotto girano l'invito al mittente: "Noi siamo sempre dalla stessa parte, non vorremmo che sia lui ad aver cambiato idea", dice il primo
Fassino "Costruiamo una nuova stagione del centrosinistra, ma decidiamo insieme il premier"
FASSINO AL CORRIERE “DECIDIAMO INSIEME IL LEADER”
"Costruiamo una nuova stagione del centrosinistra guardando avanti e non indietro". Lo ha affermato Piero Fassino in un'intervista a Il Corriere della Sera in edicola, commentando le posizioni assunte ieri da Mdp e SI nei confronti di un'alleanza con il Pd.
"L'assemblea di Mdp - ha detto Fassino con ottimismo - ha semplicemente deciso di dare vita a un processo di fusione con Sinistra Italiana per far nascere una nuova forza di sinistra". Sulla questione della premiership di Renzi, Fassino ha ricordato che: "Premesso che l'incarico di formare un governo lo dà il presidente Mattarella, con questa legge elettorale il capo del governo si decide dopo il voto. Se il centrosinistra sarà chiamato a esprimere un nome lo faremo tutti insieme e va da sé che sarà una scelta condivisa". Secondo Fassino per superare la crisi bisognerà "partire prima dei programmi e dalle cose da fare".
"Poi - ha aggiunto - viene la sorte dei singoli". In merito al 'no' di Speranza a un'alleanza con il Pd, Fassino ha espresso fiducia. "Con Roberto Speranza mi sono sentito poche ore fa - ha detto -. Mi ha chiesto ancora qualche giorno di tempo per meglio riflettere. Mi auguro che sia fruttuoso. All'incontro io ci vado con animo aperto e con la stessa disponibilità con cui ho lavorato fino a qui".
Sostieni Agorà Magazine I nostri siti non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore