La seconda proìezione del film Horror Die in One Day si è svolta ieri sera a Carosino, un comune dell'entroterra tarantino, nel teatro di quel paese cosi grande che pare del tutto spropositato per quella piccola comunità. Il film è in lingua inglese con i sottotitoli in italiano perchè, come dice il regista è rivolto al mercato cinematografico americano. Anzi quasi in diretta ieri aveva comunicazione che cominciano già a distribuirlo da quelle parti. Ieri Eros ha avuto il riconoscimento da parte del paese e lui stesso ha ringraziato il sindaco Sapio e l'intera giunta per l'aiuto offerto, la compagnia teatrale Cicci di Santa che ha offerto il supporto in tutte le lavorazione del film.
Eros D’Antona torna nel suo paese dopo i successi ottenuti a livello internazionale di Insane e Haunted. Il film di ieri “Die in One Day” è stato presentato a Roma il 30 Ottobre chiudendo la rassegna cinematografica Italian New Horror dedicata appunto al nuovo cinema horror made in Italy.
Quindi Carosino, che ha anche rappresentato il set cinematografico, è stata la seconda proiezione. Cosa accadrà ora? Il regista ieri sera, a termine della proiezione, dopo aver presentato parte del cast, ha detto che il prossimo appuntamento sarà l’Europea Film Market - Festival di Berlino. Il trampolino di lancio vero dopo l’avvio della distribuzione world-wide.
Carosino, diceva la presentatrice della serata, sarà portato nel mondo con questo film. In parte sì, per lo scarno paesaggio di periferia, per il sole, per il nome del regista, per il cuore che appartiene a questa terra. Ma le scene madri del film si svolgono anche nei capannoni e nei sotterranei del vecchio consorzio vitivinicolo di Carosino. Non sappiamo se davvero sia ridotto cosi, o lo sia stato per il set cinematografico, perchè quello che porterebbe in giro nel mondo è piuttosto l'immagine di archeologia del mondo rurale di quello che è stato ed è il paese del vino.
La vera rivelazione del film èKateryna Korchynska, che è stata davvero brava a tenere alta la tensione in tutto il film. Una perfetta mimica facciale, ridotta quasi a una larva umana alla fine. La trama è semplice, Richard un padre che come molti genitori separati ha fatto tanti errori, tenta il recupero della figlia affidata alla madre che però vive border line in una roulotte con un uomo violento. Dovendo rivolgersi a un avvocato per far valere le sue ragioni e non avendo soldi, viene avvicinato da una giovane, Sacha che lo convince a partecipare a un gioco teatrale a premi. Gioco che si rivelerà sanguinario e angosciante. E' fuor di dubbio che, a parte Dario Argento, mitico regista horror del nostro paese, siano gli Usa la patria del cinema horror da almeno ottant'anni. E dunque naturale che si punti a quel mercato dove, peraltro, il confronto è assai duro. Possiamo dunque augurare al giovane regista carosinese di avere successo e riconoscimenti. Intanto il sei dicembre esce nelle sale cinamatografiche il film del fratello Roberto D'Antona, anche lui in un film horror made in Italy. Per quanto sarà possibile li seguiremo.
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