ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 01 Dicembre 2017 00:00

San Giorgio Jonico (Taranto) / Comune - Approvazione ordine del giorno contro Fiscal Compact

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Riceviamo e pubblichiamo nota pervenuta  da Matteo Spadaro – Consigliere Comunale PRC Remo Pezzuto – Segretario Provinciale PRC

Martedì 28 Novembre il Consiglio Comunale di San Giorgio Jonico, ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno contro il Fiscal Compact presentato dal consigliere Matteo Spadaro del Partito della Rifondazione Comunista, aderente al gruppo di Patto Democratico. Un voto importante se si considera che entro la fine dell'anno, il Parlamento dovrà notificare il trattato approvato nel marzo 2012 da 25 dei 28 Stati membri dell’Unione Europea. Il Consiglio Comunale si è integralmente espresso contro le disposizioni del Fiscal Compact che prevedono l’obbligo di riportare entro 20 anni il rapporto tra debito pubblico e PIL alla fatidica soglia del 60%, uno dei parametri degli accordi siglati a Maastricht all’inizio degli anni ’90. Parametri fortemente criticati per la loro arbitrarietà, a maggior ragione perché da applicarsi indistintamente, senza considerare le specificità di un Paese, la fase economica o la situazione sociale e occupazionale. Quello che contrastiamo del Fiscal Compact è però l’affermazione definitiva della tecnocrazia sulla democrazia, la visione dell’economia come una scienza esatta, guidata da regole matematiche dove il benessere dei cittadini o l’ambiente diventano le variabili su cui giocare. Indipendentemente da cosa ci riserva il futuro, il debito va ridotto a marce forzate e questo va garantito a ogni costo. Che il costo sia disoccupazione, perdita di diritti, impossibilità di investire per una trasformazione ecologica dell’economia, non è un problema, non può essere nemmeno materia di discussione. Se non si fermerà la sua ratifica, tutto questo avrà forti ripercussioni a livello locale, perché si tradurrà in una riduzione delle risorse destinate ai comuni da parte del governo centrale, a scapito di servizi essenziali per i cittadini. È per questo motivo che noi di Rifondazione Comunista abbiamo ritenuto importante portare la discussione in consiglio comunale lo scorso 28 Novembre e senza una forte presa di posizione dal basso, non v’è alcun dubbio di quale esito avrà la discussione parlamentare. Per questo invitiamo tutta la cittadinanza tutta a sostenere la petizione on line lanciata da Attac Italia per chiederne il ritiro rappresenta il primo passo per invertire la rotta e per riaprire la discussione su un’Europa oltre Maastricht e fuori dalle politiche di austerità.

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