ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 11 Dicembre 2017 11:47

Taranto - Comune, il futuro della città «identità e bellezza» ecco l'incipit del Documento Programmatico Preliminare

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Sergio Scarcia, l'architetto prestato da una vita alla poilitica, così chiude il suo intervento richiamando un'iniziativa di urbanisti di Milano che parlano di Bellezza come scopo principe della rigenerazione urbana.

L'iniziativa, richiamata nei giorni scorsi, di un nuovo approccio alla pianificazione è partita stamattina, con un incontro pubblico nella grande aula magna dell'Università in Via Duomo nella città vecchia (vedi foto). Ha iniziato il vice sindaco Rocco DE FRANCHI che ha rappresentato anche il sindaco Melucci impegnato a Bari in una riunione dell'Anci, mancava anche l'assessore regionale Pisicchio impegnato nella giunta regionale, sostituita da una dirigente regionale, mancava anche Cosimo Netti, il cui intervento è stato coperto da Scarcia, e il rettore Uricchio, anche lui assente, è stato coperto da un professore. Insomma nonostante gli assenti il tema è stato affrontato, del resto essendo una prima, aveva bisogno di più di pubblico, di contenuti e meno passerella. Il vice sindaco, nonché assessore all'Ambiente, ha parlato di questo lavoro nell'ombra realizzato dall'assessore Scarcia, che risponde a quello che il Sindaco Melucci nel suo insediamento aveva prefigurato, un nuovo disegno futuro per la città, un obbligo "...più morale che giuridico". De Franchi parla di Pittsburgh, questa città siderurgica americana che è riuscita ad affrancarsi dall'industria pesante, troppo peso da portare nel futuro, e di questa alleanza che è stata oggetto di un'iniziativa del 7 dicembre come si può leggere nel sito dello stesso Comune. L'aspetto che in qualche modo rappresenta l'approccio è certamente partire dalla resilienza di cui ha bisogno la città rispetto ad un intervento che non sarà più calato dall'alto ma vedrà il cittadino " per la prima volta interprete del cambiamento per trovare la poesis e la citta smart".  

Il docente dell'università ha parlato della sede che è a disposizione della città e della sua pianificazione verso lo sviluppo di nuove direttive con l'attenzione che merita anche rispetto al futuro occupazionale dei giovani. 

Sergio Scarcia nel suo intervento ha ringraziato quanti hanno, già in campagna elettorale, posto l’esigenza di un cambiamento – il riferimento specifico a Taranto Opera Prima – una serie di associazioni che hanno posto le questioni di una nuova stagione sulle scelte urbanistiche. Ma il suo è anche un ragionamento da esperto della politica quando fa riferimento al 16% che consentito a Melucci di andare al ballottaggio e quindi una maggiore attenzione alla maggioranza dei cittadini da conquistare con la loro partecipazione alle scelte. Il riferimento normativo è una legge regionale del 2001 che dopo 16 anni ancora non è stata applicata nei comuni. La vecchia norma che informava il piano regolatore, l’ultimo di Taranto è degli anni ’70 del secolo passato, parlava, sostiene l’architetto Scarcia del consumo di suolo in termini di quantità, ora cambia la forma e la sostanza nel Piano Urbanistico generale in quanto le scelte diventato partecipate dai cittadini e quindi assumono anche un significato economico. Il questionario di partecipazione pubblica è una sorta di dialogo su tutti i temi della città e riguarda la famiglia, il sociale, il centro storico di Taranto, il centro e la periferia, le aree demaniali, il porto, le attività produttive, la grande industria, l'università e il mare e la campagna. Il comune ricorda Scarcia ha già fatto molte iniziative con i portatori di interesse, con gli ordini professionali e alcune scuole, ora parte la consultazione di massa. L'obiettivo è la fine del 2018. La città risponderà? Noi la informeremo per dovere e piacere. 

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