ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 29 Dicembre 2017 00:00

Papa Francesco e il suo monito sui migranti avversato dalla chiesa della santa...ipocrisia

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La sua è una rivoluzione gentile, della tenerezza . Gli attacchi al Papa di questi giorni, le eresie, le minacce addirittura di scisma, sono eventi sempre accaduti di fronte a Papi coraggiosi e riformatori. La sua reazione: una risata. 

 Dopo i 27 anni di Karol Wojtyła - anche lui accusato di eresia, ora San Giovanni Paolo II, occorreva un papa di transizione, un anziano, ci hanno provato con Joseph Ratzinger e non ce l’ha fatta, hanno preso un altro, con un solo polmone – e questo non è un problema - ,ultra settantenne, ora ottantenne – e questo è un problema - Jorge Mario Bergoglio che in quattro anni ha dato un sacco di bordate al conservatorismo della Curia romana.

Accadde la stessa cosa a San Giovanni XXIII° che arrivò sul soglio pontificio nel 1958 dopo che mori il discusso Papa Pacelli (Pio XII°), che aveva attraversato la seconda guerra mondiale in un mare di polemiche, alcune esagerate, fino al crollo del nazifascismo e la rinascita. Roncalli fu scelto anziano, testimonianze anche cinematografiche raccontano la sua storia con le avversioni persino del giornale del Vaticano - come accade ora con Francesco -, e nonostante questo, rivoluzionò la Chiesa.

Certo nel mondo attuale le contraddizioni sono più stridenti, amplificate dai media e dai social, ma le bordate sono quotidiane - in primis il giornale Libero Quotidiano -  fino all’attacco politico per le sue affermazioni sul Natale fatte senza le ‘dovute’ correzione della diplomazia.

L’affermazione su Gesù che nasce migrante, povero, è la stessa che fece San Francesco davanti ad una curia romana disgustata e devastata dalla corruzione. Quella curia che sovente – per fortuna ore ce ne rendiamo conto - tende a produrre personaggi come lo scomparso don Verzè, imprenditori legati all’Opus Dei, e inseriti nei vari misteri italiani. Francesco è davvero la rottura di questo mondo, lo avversa da quando è salito sul trono di Pietro. La sua, peraltro, di fronte ai focosi interventi di chi lo avversa è mite, persino sussurrata. Per questo è amato dal popolo. La sua voglia di ecumenismo, oggi più che mai, è il superamento dell’unica chiesa – che porta la chiesa in declino - cercando Dio nelle altre religioni.

Questo, in mondo nel quale una parte, conservatrice, più propensa ad accettare le divisioni dai mussulmani, peraltro stesso obiettivo di Daesh o Isis, il messaggio ecumenico lanciato da Roncalli e portato avanti da Francesco è quanto mai attuale e anche in tal caso rivoluzionario.

Nel nostro piccolo anche noi ci chiniamo davanti alla grotta, lo facciamo senza mettere altre luci al di fuori di quelle del cuore. Con Papa Francesco.

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