L’avevamo data come notizia della sua apertura a Marzo di quest’anno che sta per finire, salutandola come news che riempiva un vuoto mentale, come struttura commerciale che riempiva una porzione di una città vuota.
Ma, già in quell’articolo, il fruttivendolo che li sta da una vita parlava di quartiere impoverito. Io direi anche invecchiato, con molta gente, forse troppa che si fa portare la spesa in casa, ultimo retaggio di una vita sociale, chiuse nelle mura di case, si spera confortevoli, almeno, attaccati alla televisione. In una città chiusa tra due iper nord e a sud il commercio di vicinato che diventa una scommessa persa. Dobbiamo essere realisti oggi. Di fronte a una chiusura, inutile commentare oltre.
Se non registrare i fatti. Tra i dipendenti, uno più informato parla di inadeguatezza strutturale per i frigoriferi che non reggono, forse l'impianto non regge e in uno stabile diventa problematico mettere motori rumorosi. Difatti l'estate non hanno potuto mettere i condizionatori per non sovraccaricare. Dove si sposta: "forse a San Pancrazio Salentino" insomma da tutt'altra parte. Tant'è che ora "c'è molte signore che si dispiacciono perchè avevano trovato un ambiente familiare" . Diremmo più urbano, più tutto quello che si vorrebbe fare per Taranto, come si dice nel Palazzo a proposito di piano urbanistico. E intanto nel Borgo si chiude, ancora, da sempre. Nell'estate prossima chiuderà anche il Bar di Mimmo, dopo quattro anni...forse. Ma sarebbe una conferma di un trend quasi scontato.
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