La televisione ha, talvolta, delle perle da mostrare, come questa città bimare della Puglia che ha occupato lo scenario della triste storia mostrando i suoi tesori di bellezza, quasi a contrasto evidente con la efferetazza della storia di cronaca che ancora oggi ci commuove. Dal mare, dal cielo, nei vicoli, salendo le sue scale, il duomo, le strade, i protagonisti passeggiano lì come se la scena fosse proprio la città vecchia, i suoi bar, la sua quotidianità. Questa è Taranto, la sua periferia, tranne qualche eredità del passato, come la cattedrale di Gio Ponti, è uguale a quella di ogni parte del mondo.
Tornando alla storia, il racconto si è dipanato con la preziosa conduzione di Veronica Pivetti, che nella nuova gestione del programma aggiunge la grazia dell'attrice e della donna. Alla fine, sarà proprio lei a parlare di totale immaturità del 48enne che arriva a uccidere una 29enne dopo solo tre anni di matrimonio. "se non cogli l'occasione della crescita offerta da questa nuova vita..."
E' profondamente vero, il matrimonio, i figli, sono oppurtunità per crescere nella responsabilità della vita, completare la propria personalità caotica, volubile e scansonata dell'età giovanile. Ma se uno arriva a 45 anni, da single, senza avere problemi economici, vorrà dire che quella era la vita che si era scelto. Ma questo è senno di poi. Parliamo delle due dolci vittime che ci scaldano il cuore. Taranto in questa storia è stata ferita e ancora sanguina.
Il debutto della Pivetti non poteva avere migliore scenario se non proprio Taranto. Ma oggi non è luogo di recensione, bensì di divulgazione e il nostro invito è, per chi non l'ha vista, di riguardare la puntata su rai play (se non siete iscritti è facile farlo gratuitamente) cliccate qui
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