ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 17 Gennaio 2018 16:59

Venezuela: governo conferma la morte di Óscar Pérez il 'Rambo' venezuelano

Written by 
Rate this item
(0 votes)

Il 'Rambo' venezuelano, autoproclamatosi giustiziere e patriota anti-Maduro, aveva pubblicato su Instagram un video dei suoi ultimi momenti in vita, assediato. Assieme a lui hanno trovato la morte altre 8 persone

Caracas (Venezuela) - Il ministro degli Interni venezuelano, Nestor Reverol, ha confermato oggi che Oscar Perez - l'ex poliziotto che si era alzato in armi contro il governo di Nicolas Maduro - è morto ieri insieme ad altre otto persone, durante un'operazione della polizia a El Junquito, nella periferia ovest di Caracas. 

Perez stesso aveva pubblicato su Instagram un video dei momenti finali della sua vita, assediato. "Ci stanno sparando con granate, lanciagranate, cecchini, ci sono dei civili qui dentro, abbiamo detto che ci saremmo consegnati, ma non vogliono permetterci di farlo. Vogliono ucciderci", le sue ultime parole, con il volto ferito.

Secondo il ministro, le informazioni fornite dai leader dell'opposizione che hanno partecipato ai negoziati con il governo del presidente Nicolás Maduro hanno permesso di localizzare Pérez, che si trovava in una casa popolare. Era entrato in clandestinità dal giugno scorso quando attaccò da un elicottero rubato alla polizia forense, con delle granate, due edifici del governo a Caracas: la Corte Suprema di Giustizia e il Ministero dell'Interno.

I parenti dell'ex poliziotto ribelle avevano chiesto al governo venezuelano la prova che questi fosse ancora in vita dopo la massiccia operazione lanciata per catturarlo.

Il ministro degli Interni venezuelano, Nestor Reverol, ha confermato oggi che Oscar Perez - l'ex poliziotto che si era alzato in armi contro il governo di Nicolas Maduro - è morto ieri insieme ad altre otto persone, durante un'operazione della polizia a El Junquito, nella periferia ovest di Caracas. 

Perez stesso aveva pubblicato su Instagram un video dei momenti finali della sua vita, assediato. "Ci stanno sparando con granate, lanciagranate, cecchini, ci sono dei civili qui dentro, abbiamo detto che ci saremmo consegnati, ma non vogliono permetterci di farlo. Vogliono ucciderci", le sue ultime parole, con il volto ferito.

Secondo il ministro, le informazioni fornite dai leader dell'opposizione che hanno partecipato ai negoziati con il governo del presidente Nicolás Maduro hanno permesso di localizzare Pérez, che si trovava in una casa popolare. Era entrato in clandestinità dal giugno scorso quando attaccò da un elicottero rubato alla polizia forense, con delle granate, due edifici del governo a Caracas: la Corte Suprema di Giustizia e il Ministero dell'Interno.

I parenti dell'ex poliziotto ribelle avevano chiesto al governo venezuelano la prova che questi fosse ancora in vita dopo la massiccia operazione lanciata per catturarlo.

"Dove state tenendo mio figlio? Lo hanno portato via vivo, lo voglio vedere vivo", aveva chiesto la madre di Pérez attraverso l'account twitter della moglie, Dana Vivas. 

I suoi tre figli sono fuori dal Paese. Pérez era un ex membro della polizia scientifica ma anche pilota di elicotteri e attore. 

A dicembre aveva rubato decine di armi da una caserma della guardia nazionale bolivariana.   (Euronews)

 

Sostieni Agorà Magazine I nostri siti non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore

Sostengo Agorà Magazine
Read 1493 times Last modified on Mercoledì, 17 Gennaio 2018 17:08

Utenti Online

Abbiamo 1138 visitatori e nessun utente online

La tua pubblicità su Agorà Magazine