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Giovedì, 25 Gennaio 2018 03:51

Taranto - Elezioni, Ludovico Vico spinge per la quarta presenza, il vertice blocca, la base spinge

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Milena Gabanelli su La7, nel programma di Lilli Gruber - che mostrava evidente gioia per l'ingresso dell'ex conduttrice di Report - a proposito del giornalismo affermava una cosa sacrosanta.

La ripetiamo per noi e per questa campagna elettorale, uscendo dalla pigrizia che spesso ci vede proni a pubblicare comunicati stampa senza vedere dentro la notizia se è giusta o è confezionata ad arte per disinformare o per altri fini più o meno reconditi. Ieri pomeriggio, punto da un commento, vado a vedere nel gruppo Facebook quanti articoli abbiamo pubblicato dell'onorevole Ludovico Vico grazie alla sua eccellente addetta stampa: 54 in soli soli sette mesi, quasi due alla settimana. Una febbrile attività tipica del politico vicino alla scadenza elettorale. Mostrarsi in pubblico sui temi, sulle vertenze aperte, fino al mitragliare con fuoco amico Emiliano e la sua politica sanitaria regionale. Tempo fa un consigliere regionale, sempre dell'area del partito democratico, forse quando era ancora con la S nell'acronimo, in occasione della rielezione nel parlamento regionale pugliese, inondava le redazioni di comunicati, tanto che gli era stato appioppato l'acronimo fax al nome. 

Tornando al Dem Vico, la sua sarebbe - se tutto funziona com'egli spera -  la quarta elezione essendo stato eletto nel 2006, confermato nel 2008 e recuperato come primo non eletto nel 2013. 12 anni di presenza nel parlamento nazionale. Non è poco, ma neanche molto, tenendo conto dell'occupazione dello scranno di molti inquilini del palazzo nazionale. Ma tornando alla questione locale va detto che Michele Pelillo, che sta nel parlamento dal  2010 - quattro anni in meno di Vico -, decide di non candidarsi e lo fa con una lettera al direttore che abbiamo pubblicato. La querelle di Vico sarebbe tutta nella soglia dei 15 anni, limite massimo di tre legislature piene; quindi nei suoi conti mancano tre anni e parte quindi la richiesta del saldo.

Per capire quello che sta accadendo, in un partito che le primarie chiuse le usa solo per le segreterie e per le elezioni regionali del presidente, dobbiamo prendere spunto dalla cronaca locale e dalle voci. Non c'è altro. Questa democrazia incompiuta si trova ora alla gestione del rosatellum, la peggiore legge che si poteva con il peggiore governo possibile. Mettiamola così. Ma per la scelta dei rappresentanti da inserire nel borsino del proporzionale, o come cavallo di razza nella corsa del maggioritario, uno su mille ce la fa, non ci siamo. Anche i 5 stelle toppano e gli scontenti si autoconvocano a Bari

Il gioco è questo, una sorta di dosature dell'aree che si riconoscono a Renzi ed Emiliano, e sulle quali lasciamo la lettura ai giornali locali. In appoggio alla ricanditatura di Ludovico, c'è un comunicato a più firme che insiste sulla necessità della scelta del dem come rappresentante al Senato della provincia. Ci sono quasi mezza provincia di segretari comunali, molti componenti a vario titolo degli organismi del partito o consiglieri comunali; 90 firme.  Ecco il petitum.

"Gli articoli apparsi sui giornali di questi ultimi giorni, soprattutto quelli del 23 e del 24 gennaio pubblicati sul Nuovo Quotidiano di Puglia e Basilicata - edizione di Taranto, impongono agli iscritti e al le iscritte del Partito Democratico di Taranto, di chiedere che ci sia maggior coinvolgimento nei processi decisionali che porteranno alla scelta dei candidati alla Camera e al Senato per le prossime elezioni politiche del 4 marzo.

Rispondendo a quanto emerso dagli stessi articoli di giornale, gli iscritti e le iscritte chiedono che, riconoscendo l'elevato impegno politico e la costante presenza sul territorio, oltre le indubbie competenze, sia presentata la candidatura dell'On. Ludovico Vico al collegio senatoriale.

Non si può, a ridosso della scadenza per la presentazione delle liste, non coinvolgere la base del partito, così come non si può mettere in dubbio la candidatura di chi fino ad ora è sempre stato in prima linea, portando avanti a livello parlamentare le più importanti vertenze ioniche."

Cercando di concludere questa notizia, potremmo dire che la vicenda è specchio della crisi del Partito Democratico, incapace di rinnovarsi, che oggi i sondaggi vedono in pesante caduta. Altro aspetto è una legge elettorale che dobbiamo forse, e lo dobbiamo ai lettori, analizzare nel dettaglio perché finora nessuno ci ha capito davvero granché. Ultimo aspetto è che la solerzia e l'impegno politico in prima linea avviene sempre prima delle scadenze elettorali e noi lo documentiamo e lo diciamo per chiarezza e trasparenza. Virtù rare ai giorni nostri.

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