La mostra, alla sua prima edizione, vuole proporre, attraverso l'esposizione di dieci simulacri che arriveranno a Taranto dal resto della regione, un percorso nella ritualità della Settimana Santa, così forte e sentita in Puglia, e farlo attraverso statue che si ritengono rappresentative della Passione del Signore. I simulacri arrivano da Bitonto, Molfetta, Valenzano, Noci, San Severo, Mottola, Manduria, Bari e Taranto. Statue che risalgono al 1700, 1800 e anche primi del secolo scorso, realizzate da valenti artisti come Giuseppe Manzo, Salvatore Sacquegna, Gregorio Palmieri e Antonio Maccagnani. La mostra "Facies Passionis", appunto i volti della Passione, vuole da un lato offrire uno spaccato di cosa è la tradizione, la storia e la cultura che esprimono i riti della Passione e dall'altro valorizzare e far conoscere il patrimonio di religiosità popolare affidato alle confraternite. Patrimonio che si interseca con la vita stessa dei territori e delle comunità di cui le confraternite ospiti sono espressione.
Nei giorni della mostra, che sarà allestita nella chiesa del Carmine con ingresso libero e gratuito, orari dalle 9 alle 22, la stessa chiesa sarà chiusa in via temporanea alle normali funzioni liturgiche che saranno eccezionalmente trasferite nell'istituto di Maria Immacolata in Taranto con ingresso da via Mignogna. Le statue giungeranno al Carmine tra la sera del 31 gennaio e la mattina dell'1 febbraio e saranno sistemate nella chiesa con un percorso guidato e studiato per i visitatori. Dal 2 al 4 febbraio, infine, ci sarà un programma di eventi collaterali "Facies Passionis".
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