ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 21 Febbraio 2018 04:44

«Per il futuro di Taranto non basta guardare al pil!»

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente nota stampa pervenuta da Fulvia Gravame e Anna Mariggiò candidate con la lista Insieme

Stupisce riscontrare una visione economicista e riduttiva basata sul PIL in giovani donne candidate a Taranto e Brindisi per la destra come per la sinistra. Vincenza Labriola per il PDL e Rossella Moroni per LeU parlano dell'indotto Ilva e non dei bambini di Taranto.

La prima per chiedere che siano pagati i crediti, richiesta ovvia ma del tutto insufficiente a risolvere la crisi tarantina anche solo dal punto di vista economico, figuriamoci da quello ambientale.

La seconda chiede che le imprese locali siano coinvolte nei lavori per la copertura dei parchi minerali, dimenticando che per farlo servono qualifiche/requisiti che non si ottengono con una legge o un decreto.

Sono giovani donne che sembrano ignorare gli eccessi di mortalità dei bambini e degli adulti che abitano a Taranto. Sembrano aver dimenticato che la diossina ha "condito" il latte materno e quello delle pecore per non parlare delle cozze e che purtroppo viene ancora emessa insieme ad altri pericolosi inquinanti.

Ignorano l'incremento di ictus e infarti nei giorni in cui aumentano le polveri sottili. Da ecologiste sosteniamo che il diritto alla vita e alla salute viene prima di tutto. Come "INSIEME" riteniamo che se proprio si vuol parlare di economia, si debba parlare di economia della vita. 

Investiamo nelle attività di bonifica del territorio, un'area circolare con raggio di 20 km, in cui è vietato il pascolo dall’Ordinanza Regionale del 23 febbraio 2010, n°176. Sono già passati otto lunghi anni!

Tuteliamo l’agricoltura locale che non ha avuto ristori per la contaminazione ambientale, il divieto di pascolo e il danno di immagine. Investiamo nella bonifica del mare e nel recupero dei mestieri ad esso collegati, dalla mitilicoltura alla nautica. Incentiviamo e promuoviamo il turismo sostenibile e la cultura.

Ci sono imprenditori e lavoratori da tutelare in tutti i settori e non solo nell'industria siderurgica, peraltro decotta e antidiluviana. Ci sono imprese e industrie innovative che possono insediarsi qui se la politica saprà creare le condizioni. Taranto deve liberarsi dai veleni!!!

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