Facciamo nostro il seguente appello alla pace in Siria sottoscritto da un gruppo di siriani, profughi nel Nord del Libano e promosso da Operazione Colomba (opcol.ls@apg23), corpo non violento di pace dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII:
“Noi siriani, profughi nel Nord del Libano, riuniti in Organizzazioni ed Associazioni, semplici cittadini e famiglie scampati alla morte e alla violenza, a cinque anni dall’inizio della guerra che ha distrutto il nostro Paese, viviamo a milioni senza casa, né lavoro, senza sanità né scuola per i nostri figli, senza futuro.
Nel nostro Paese ci sono centinaia di gruppi militari che, con la sola legittimità data loro dall’uso della violenza e del potere di uccidere , ci hanno cacciato dalle nostre case.
Veniamo ancora uccisi, costretti a combattere, a vivere nel terrore, a fuggire, veniamo umiliati e offesi. Ai tavoli delle trattative siedono solo coloro che hanno interessi economici e politici sulla Siria. A noi, vere vittime della guerra e veri amanti della Siria, l’unico diritto che è lasciato è quello di scegliere come morire in silenzio.
Ma noi, nel rumore assordante delle armi, rivendichiamo il diritto di far sentire la nostra voce, e insieme a coloro che ci sostengono e a chi vorrà unirsi al nostro appello.
CHIEDIAMO
- la creazione di zone umanitarie in Siria, ovvero di territorio che scelgono la neutralità rispetto al conflitto, sottoposti a protezione internazionale, in cui non abbiano accesso attori armati, sul modello, ad esempio, della Comunità di Pace di San Josè di Apartado’ in Colombia (www:corteidh.or.cr/docs/medidas/apartado_se_05.pdf). Vogliamo che siano aperti corridoi per portare in sicurezza i civili in pericolo fino alla fine della guerra e che tutti i rifugiati ritornino a vivere in pace e sicurezza nella loro Patria;
- che si fermi la Guerra: che si fermino immediatamente i bombardamenti, che si blocchi il rifornimento di armi e che le armi già presenti vengano eliminate; che si ponga fine all’attuale assedio di decine di cità siriane (www.siegewatch.org), che gli abitanti di queste città, senza cibo e medicine, siano assistiti immediatamente e posti in sicurezza);
- che siano assistite le vittime e sostenuto chi le soccorre: che siano liberati i prigionieri politici, ricercati i rapiti e dispersi, che siano soccorsi e assistiti anche in futuro i feriti e i disabili di guerra;
- che si combatta ogni forma di terrorismo ed estremismo: ma che questo smetta di essere, com’è ora, un massacro di civili innocenti e disarmati, che oltretutto alimenta il terrorismo stesso;
- che si raggiunga una soluzione politica e che ai negoziati di Ginevra siano rappresentati i civili che hanno rifiutato la guerra: e non coloro che hanno distrutto e stanno distruggendo la Siria;
- la creazione di un Governo di consenso nazionale che rappresenti tutti i siriani nelle loro diversità e ne rispetti la dignità e i diritti. Vogliamo che sia fatta verità e giustizia sui responsabili di questi massacri, distruzioni, e della fuga di milioni di profughi, e lasciato spazio a chi vuole ricostruire.
- Vogliamo convocare ora le migliori forze internazionali, in grado di costruire convivenza e riconciliazione, per sostenere ed elaborare insieme a noi civili un futuro per il nostro Paese.”
- Il Consiglio Regionale della Puglia, tanto premesso, sostenendo le RAGIONI della PACE e della NON VIOLENZA, al fianco dei bambini, degli uomini e delle donne siriane che non per loro scelta, sono soggette a guerre, a violenze e negazione di presente di futuro
IMPEGNA
- Il Presidente della Regione Puglia a sollecitare il Governo Italiano al fine si sostenere le cause della Pace in Siria attraverso le modalità descritte nel documento riportato in premesse e sottoscritto da un gruppo di profughi siriani
Sostieni Agorà Magazine I nostri siti non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore