ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Sabato, 31 Marzo 2018 09:46

Dopo Pasqua il rebus del Governo, ecco i possibili scenari

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Che sia una situazione politicamente bloccata, era la previsione nostra pre-elezioni ed è quella che si presenta oggi, senza se e senza ma, perché sono i numeri a far la differenza.

Allora, prima di ogni valutazione due numeri occorre prevedere: 316 alla Camera e 161 al Senato. Solo la maggioranza necessaria non solo per la fiducia, anche per l’approvazione di qualsiasi cosa nella quotidianità fatta di assenze dovute, per attività istituzionale e personale. Facendo solo un calcolo, suggerito dall’agenzia Agi, si capisce che sono solo quattro i governi possibili e uno di questi (M5s-Pd) si reggerebbe su una manciata di voti.

Ecco comunque quali sono i possibili scenari con cui partiti, Capo dello Stato e Paese si potranno trovare ad avere a che fare nelle prossime settimane.

1) Il governo che sulla carta avrebbe più voti sarebbe quello di tutto il centrodestra con il M5s. Alla Camera potrebbe contare su 487 seggi e al Senato su 246. Una maggioranza ampia che potrebbe ‘permettersi’ anche di perdere qualche voto in caso di dissensi di alcuni parlamentari dei diversi gruppi.

2) Il governo giallo-verde, quello circoscritto a una alleanza tra Lega e M5s, avrebbe la maggioranza, ma ovviamente più risicata (347 voti alla camera e 167 al Senato), ma potrebbe avere anche l’appoggio di Fratelli d’Italia, raggiungendo dunque 379 voti alla Camera e 185 al Senato.

3) Il governo di tutto il centrodestra con il Pd avrebbe molti voti, 376 alla Camera e 189 al Senato, ma ancora nessuno l'ha nemmeno ipotizzato.

4) Il governo meno stabile sarebbe quello basato su una alleanza tra M5s e Pd. Anche supponendo che tutto il Pd lo sostenesse (nonostante il no pronunciato finora dalla direzione del partito e in particolare da Matteo Renzi) l’esecutivo giallo-rosso avrebbe 333 voti alla Camera e 161 al Senato. Non potrebbe dunque permettersi nessun dissenso. Diverso sarebbe se ci stesse anche Leu, che ha 14 voti alla Camera e 4 al Senato.

5) Non raggiungerebbe la maggioranza invece un eventuale governo Pd-Fi, che avrebbe solo 215 voti alla Camera e 113 al Senato.

A questi calcoli vanno sommati eventuali ‘soccorsi’ di componenti dei due gruppi Misti di Camera e Senato e delle minoranze linguistiche. I loro orientamenti però si potranno verificare solo da mercoledì quando saliranno al Quirinale per le consultazioni, da Mattarella.

Ma queste sono solo possibilità numeriche, qualsiasi cosa nasca, in questa politica bloccata, rimescolerebbe umori, idealità, principi, in una sorta di caleidoscopio che confonderebbe gli elettori e chi da questo cinepraio si tiri fuori, anche irresponsabilmente, vedi il Pd, se ne avvantaggerebbe.

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