ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 02 Aprile 2018 14:24

Vincere la morte rompendo gli schemi!

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Giotto: Crocifissione, Cappella degli Scrovegni, Padova Giotto: Crocifissione, Cappella degli Scrovegni, Padova

La peggiore di tutte le maledizioni ai tempi dell'antico Israele era la morte in croce. Ladri, malviventi, criminali andavano a finire lì. Infine, coloro per cui non c'era nessuna speranza erano considerati gli esclusi della società, le fecce irrecuperabili secondo il modello sociale dell'epoca.


Eppure Gesu', figlio di Dio, sceglie quel percorso. Lo aveva già detto nei suoi insegnamenti agli appostoli, "chi tra di voi vuole essere grande, si renda piccolo e serva gli altri". Una battuta facile da controbattere se non fosse stata detta da uno che l'ha messa in pratica su sè stesso. Così ha fatto Gesù, è diventato uomo vero e proprio, si è reso piccolo insieme a noi, ha caricato con tutti i nostri peccati, colpe, sofferenze e malattie nella sua croce. Proprio quello che era il simbolo di una maledizione si è trasformato in strumento di redenzione.
Stiamo parlando di un sacrificio al quale i re, i potenti, i ricchi e nemmeno i dirigenti di oggi sono abituati. Porre la faccia alle peggiori situazioni pur avendo la potestà di cambiare il tutto con dando l'ordine a qualcuno e invece, Gesù decide affrontare l'incessante dolore di caricare alle spalle tutte le nostre colpe. Ispirato da un amore incontabile, ha obbedito la volontà del padre in quella che umanamente è una scelta incomprensibile dato che nella nostra realtà tendenzialmente si sceglie il piacere e si rifiuta il dolore.
In ogni caso, Gesù  non ha portato un piano B. Ha deciso di soffrire i patimenti della croce con tutte le sue implicazioni, l'ha fatto anche per chi lo frustava, insultava e sputava in quel momento; l'ha fatto per noi che restiamo indifferenti al suo appello quotidiano. Con il suo sacrificio Lui ci ha dimostrato che si puo' amare senza condizioni e che l'amore va oltre a un mero rapporto di scambio, soprattutto, ha dimostrato empiricamente che qualsiasi realtà, per più dura che essa sia, puo' essere cambiata. L'ha dimostrato non attraverso una terze persone come uno scienziato, ma attraverso sè stesso.
Tornando all'incomprensibilità della scelta di Gesu', di morire comunque nella croce, si tratta di valutare tra la realtà temporale e quella eterna, oppure, più tecnicamente, tra breve e lungo periodo. Se Il Nostro Signore si fosse astenuto di sacrificarsi nella Croce non avrebbe liberato l'umanità dal peccato, il che vuol dire che la sua stessa creazione andava persa. L'umanità sarebbe andata avanti conoscendo un unica legge: quella del più forte. Occhio per occhio, dente per dente. Non ci sarebbe stata conoscenza vera dell'amore di Dio
Attraverso Gesu' si compie una nuova alleanza nella quale diventiamo tutti figli di Dio; Una nuova alleanza possibile solo grazie al fatto di sopportare tutto il dolore nel breve periodo per salvare l'umanità ed essere glorificato nei secoli dei secoli

 

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