ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 12 Aprile 2018 07:10

Il bene salva

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Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.

Gaudete et exultate.

Leggerò con calma il testo cartaceo dell’esortazione apostolica papale che ho commissionato ieri alla libreria Pove; mi avvertiranno non appena arriveranno i messaggeri dalla Città del Vaticano attraverso questo mondo burocratico decaduto. Siamo chiamati tutti alla santità, ci dice papa Francesco con la sua esortazione. Io provo a rispondere con l’archeologia del linguaggio.

Il bene salva.

Traduco –il bene salva- col zumero – il be ne sal ua-.

IL, il più antico nome di Dio, spiega bene il bene.

Bab il è la ‘porta’bab di Dio. Ribadisco: di Dio, non degli dèi.

Bab el è la babele precedente Babilonia: bab, porta, di el, Dio.

El – nome primitivo e personale di Dio presso gli antichi Semiti: ebraico e aramaico ‘E., accadico ilu, arabo ilah, come provano gli antichissimi e frequenti nomi teoforici composti con ‘E; ed i testi di Ras Shamrah.[…]

Il circolo O, lil (in lettere) è il vento, notorio signor vento, en lil, gemello di en ki.

La kabbalah zumera dà ad en lil il numero cinquanta, L in latino.

Il vento lil sorge, ili5.

Ili5

  io rise, to get up.

Bene è zum. be ne!

Bene (fam.) be’ [lat. bene, da bonus, di etim. Incerta avv. (tronc. in ben avv. forma tronca di bene ).

L’etimologia è incerta proprio perché il zumero propone due sillabe separate: be ne. Inoltre:

Be = essere aperto. bad, be, ba9

   to open; to let out; to go away; to be at a distance (in space or time); to drive away; to separate, remove (regularly followed by ra2; cf. bara4 (to spread out, open wide; released; separated) and semantics of bar; there were originally four separate signs: BAD; IDIM; TIL; USH2) (open container with motion away from) [BAD archaic frequency: 23].

ne

  this (one); that (one) (abbrev., ne-e; ne-en) [NE archaic frequency].

Be, ‘apre’, ad En, ‘Signore’, emergente da lcz di ne.

Salva vel sal-ua resta chiarito dalla sillabazione di sal-mo à sal.mu:

Il semplificato sal-mo in sumero è ‘sal-mu’, utero sal del nome che nomina mu.

Il plurale sal-mi è utero sal dello Spirito mi.

u2-a

caretaker [custode], provider, provisioner (‘food’ + ‘water, drink’).

Sal-ua = ‘utero della provvidenza’.

11. Aprile, san Stanislao, vescovo di Cracovia, ucciso dal re Boleslao.

http://www.novena.it/calendario_santi/aprile/santo_aprile11.htm

Re Boleslao II di Polonia (1058-1079) è ricordato nelle pagine della storia per le vittoriose imprese militari che consolidarono il suo giovane stato, allargandone i confini a spese della Russia, per la valorizzazione delle terre, da lui promossa con una nuova organizzazione fondiaria, e per le riforme giuridiche ed economiche. Di questo re, tuttavia, il primo storico polacco, Vincenzo Kadlubeck, ricorda anche le gravi ingiustizie e l'immorale condotta privata. Ma sulla sua strada, Boleslao s'imbatté in un severo censore. Come già il Battista nei confronti di Erode, il coraggioso vescovo di Cracovia, Stanislao, levò alta la voce, ammonendo l'onnipotente sovrano del suo dovere di rispettare i diritti altrui.Stanislao era nato verso il 1030 nella diocesi di Cracovia, a Szczepanowo, da genitori non agiati. Compiuti i primi studi presso i benedettini di Cracovia, li poté perfezionare in Belgio, nel celebre studentato di Liegi. Tornato in patria, si distinse per il suo zelo pastorale e per le benefiche iniziative portate avanti con carità e intelligenza. Morto il vescovo di Cracovia, papa Alessandro II lo nominò all'alto incarico. La sua designazione, oltre che dal popolo e dal clero, era stata caldeggiata dallo stesso Boleslao 11, che nei primi anni ne assecondò l'opera di evangelizzazione in tutta la regione e la formazione del clero locale, secolare, che doveva prendere progressivamente il posto dei monaci benedettini nell'amministrazione della Chiesa polacca.La buona armonia tra il vescovo e il sovrano durò finché il coraggioso Stanislao dovette anteporre i suoi doveri di pastore alla tolleranza verso le malefatte dell'amico, poiché la riprovevole condotta del sovrano correva il rischio di alimentare il malcostume tra i sudditi. Le cronache del tempo narrano infatti che il re, innamoratosi di una bella gentildonna, Cristina, sposa di Miecislao, senza frapporre indugi la fece rapire, con grave scandalo per tutto il paese.Minacciata e poi comminata la scomunica al sovrano, questi non pose più argine al suo furore, facendo trucidare Stanislao a Cracovia nella chiesa di S. Michele, durante la celebrazione della Messa. L'ignobile « assassinio nella cattedrale » sembra sia stato commesso per mano dello stesso sovrano, dopo che le guardie si erano dovute ritirare perché impedite da una forza misteriosa. Venerato dai Polacchi fin dal giorno del suo martirio, S. Stanislao venne canonizzato il 17 agosto 1253 nella basilica di S. Francesco ad Assisi, e da allora gode di un culto assai diffuso in Europa e in America.

Stanislao, martire del XI secolo, in coppia con Boleslao, suo uccisore, è un bene linguisticamente prezioso, che leggo nella diade tan-ish + la.u in zumero:

partiamo dal più semplice:

 

ta, da2

  n., nature, character (luogo nds) [TA archaic frequency].

  Interrogative pronoun in Emesal dialect, the Emesal form of a-na, ‘what?’.

 

Facciamo crasi di ta-an, ‘natura (del) Cielo’ in:

tan 2 [MEN]

  to become clean, clear, light, free (ta, ‘nature, character’ + an, ‘sky, heaven; cf., tam).

tam, ta(5), tu2 [UD]

  polished, cleaned, shiny; refletive; pur; reliable; trustworthy; favorable; favorithe brother (tu5,17, to wash, bathe’, + am3, ‘to be’).

Il giro ta, ta-an, ta-am3 [-che venga-am (la) naturata] comprova il ‘diventar pulito’.

is

  (cf., isi).

Ish = ‘vita-morte’, comprovato in ishi ed in ishish:

isis2, 3

  n., moaning; laughter (cf., redup. ses2,3,4, ‘to weep’).

isi

  pit; clay pit.

Il seguente, letto lcz, è uguale a gish, ‘mezzo’, vel gesh, completo in Gesh.u.

gis IS-gi4

a tool.

Is11; is12

  (cf., es22, is11; is12, esx).

isi

mountain [IS archaic frequency].

Isi = montagna sacra, vel Aldilà.

isib

  n., priest who performs exorcism, incantations, lustrations and purification (Akkadian (usasipu(m).

uruda a2-si

  door-hinge. Cardine (della) porta.

Il circolo tanissh emerge dal raddoppio di s, con una s anteposta in s.tan.ish.

Dunque, il nome stanis-lao è un doppio circolo, che nella seconda parte è lao:

 

la

  abundance, luxury, wealth; youthful freshness and beauty; bliss, happiness; wish, desire [LA archaic frequency].

la2

  to penetrate, pierce, force a way into (in order to see); to accuse, denounce; to show, reveal; to know; to look after; to have a beard (cf., also, lal [to be high, esser alto].

 

u

  ten (cf.: ha3).

  Emesal dialect for lugal and en, ‘lord, master; lady; king ’.

Stanislao è: ‘purificazione che penetra il sacroo.

Il re che l’uccise Bolislao comprova col suo nome la bontà della lettura zumera:

bul.ish.la.u:

bul (5); bu (5)

  to blow; to winnow; to ignite; to sprout (onomatopeic; cf., ul7, ‘to sprout’) .

Ish

    (Vita)-morte.

la.u

   penetra tutto.

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