Le mie gozzoviglie di quarant’anni fa[2] erano nel mangiare e bere vino senza ritegno.
Col mio amico fornaio Beby Faraon (che Dio lo tenga con sé per la sua bontà[3]) in fine noto imprenditore produttore delle sfogliatine Faraon.
Parlo di bontà umana, naturalmente, perché Beby è il monumento all’amicizia, pari a Bilgamesh[4], andato da vivo agli inferi in cerca dell’amico Enkidu. Chiedete di lui a Paolo e Roberto, che tengono bene tutt’oggi il ristorante Hostaria di via Caprera. Vi diranno di una saga dell’amicizia senza riposo, senza se e senza ma. Domenica sono stato insieme a loro, juventini come me[5].
Io non mangio più pane per prevenire il diabete (cui sono familistico) e tengo il vino per amicizia[6]; non vado più al Vin-Italy, in corso[7]: ho saputo che siamo diventati primi nel mondo come produttori mettendo i francesi più indietro: bien, ‘proprio del signore dio della città’ in zumero. L’Italia ha imparato a ber bene e moderatamente.
Da archeologo del linguaggio, io vi propongo i fondamenti linguistici dell’archeologia del linguaggio[8] col pane, e col vino [u.in.u = ‘tutto-corrente-tutto’].
Giunto al capitolo 6° [ zum. Ash, Uno d’origine] vi do il significato prioritario di eme gir: rigiro del me: me è la parola creativa in potere delle prime sette divinità: pronunciata è me.lam.mu[9]: d’incanto fa essere il nome pronunciato nell’entità nominata. Pane fu:
- ß-> an.pa
PA.AN
(cf., billuda)[10].
Il rinvio a billuda propone: bil = bi.Il, ‘proprio di Dio’, lu, ‘soggetto’, da, ‘immagine’.
Billuda è ‘immagine del soggetto proprio di Dio’, pa.an, ‘territorio del cielo’. Dio diventa amico, ma resta padrone dun della morte e della vita.
La chiave di lettura, fonetica pan (pa-an) viene proposta rovesciata:
an-pa
zenith (‘sky’ + ‘branch of a dial?’ vel ‘territorio del’)[11].
Lo zenit del cielo rovesciato dovrebbe proporre la lettura circolare del zumero. Ed è il classico notorio dio pagano Pan (Pan l’eterno che nell’erme alture e nei pian solingo va, il dissidio, o mortal, delle tue cure nella diva armonia sommergerà). Poiche’ zumero e = cuore/casa, pan.e è ‘cuore/casa di pan’.
Vi propongo i pezzi separati per non confondervi in tutti i giri:
an
n., sky, heaven; the god An; grain ear/date spadix (cf., a2-an) (‘water’ + ‘high’) [AN archaic frequency].
v., to be high.
adj., high; tall.
prep., in front [12].
(gish)pa
leaf, bud, sprout; branch; wing; feather.[13]
ba
n., share, portion; rations, wages [BA archaic frequency].
v., to give; to divide, apportion, share, distribute, split, alliot; to pay; to extract (interchanges with bar)[14].
ba è il pezzo, tag, fondamentale = anima. Ab-ba, padre, è giro di ba.
Certo, ba è una porzione del tutto, ed il tutto viene vestito, da un corpo, ad esempio, per stare alla nomenclatura cristiana.
Adesso, a 70 anni, la fame e la sete sono moderate, ma non estinte.
A mezzogiorno verrà Marilena. Andremo da Giovanna a pranzare col suo pasticcio di spinaci. Venerdì santo, Giovanna non venne con noi, per ragioni religiose, a cena in Colle Umberto, dove una splendida coppia che si vuol bene, ci ha deliziato con una crema di patate e con polenta e spezzatino. Dunque, siamo umani. Sappiamo stare insieme.
Questo è il motivo principale che ha fatto venire quaggiù nostro Signore: state bene insieme. Amarci addirittura.
La camminata dell’orefice.
Oggi, ho ripreso a camminare, dalle 8,40 alle 9,45: Soffratta-Pove (dove ho trovato esaurita la prima edizione vaticana di Gaudete et Exultate, a 5 euro; finito l’embargo viene distribuita a 1,5 euro da più case laiche)- castello del vescovo- scollinamento ed incontro con l’orefice, classe ’47, col cagnolito, artigliere da montagna, portatore dell’obice (130 chili), fiaccato dall’ernia, seduto al sole. Abbiamo conversato benignamente per un quarto d’ora, e ci siamo salutati serenamente d’accordo.
Orefice, aurifice, < ur11-a-hi-iz-e[15].
Ho proseguito, sono sceso a Salsa (delle acque salutari), ho attraversato il ghetto ebraico per via Beniamino Labbi. Qua ho riflettuto sia sul patronimico ebr. Lab-bi sia sull’evidente zumero la-ba-ab-bi. Sembra labile la connessione. Invece, la meditazione fa emergere:
nu
image, likeness, picture, figurine, statue [NU archaic frequency] [16].
la
abundance, luxury, wealth; youthful freshness and beauty; bliss, happiness; wish, desire [LA archaic frequency][17].
la2
to penetrate, pierce, force a way into (in order to see); to accuse, denounce; to show, reveal; to know; to look after; to have a beard (cf., also, lal [to be high, esser alto][18].
la-ba-
the negative modal prefix (normally NU [immagine nds]) + the conjugation prefix ba (example: la-ba-ra-sa10, ‘I did not sell it’; la-ba-ra-sa10-an, ‘(my mother/father) did not sell me’) [dovrebbe indurre il lettore, almeno, a riconoscere la lettura del giro la-ab-ba con un lab evidenziato!][19].
Lab emerge come pezzo simile a:
lag, laka, lak [SID]
piece; lump, gob; clod; block, counterweight block of the shadouf; bulk size, collected mass; eczema (abundance + round)[20].
lab-bi = proprio del pezzo penetrante.
Be.ni-am-inu, se –in-u, ‘correntein tuttou, se –in nu, ‘no/negativo’, -am- ‘che venga’, -in- corrente, be, ‘che apre’. ‘apre alla corrente che venga tutto’: coerente col figlio più piccolo di Giacobbe, Beniamino, capo della tribù di Beniamino.
[1] Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,30-35.
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi?
I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero;
il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.»
Atti degli Apostoli 7,51-60.8,1a.
In quei giorni, Stefano diceva al popolo, agli anziani e agli scribi: "O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi.
Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditori e uccisori;
voi che avete ricevuto la legge per mano degli angeli e non l'avete osservata".
All'udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui.
Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra
e disse: "Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio".
Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui,
lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.
E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio spirito".
Poi piegò le ginocchia e gridò forte: "Signore, non imputar loro questo peccato". Detto questo, morì.
Saulo era fra coloro che approvarono la sua uccisione.
[2] 1978-2018. Ai tempi di Fonzy.
[3] venuto meno colpito allo stomaco.
[4] Notorio Ghilgamesh.
[5] A covare il settimo scudetto.
[6] Adesso, ho sul tavolo un Refosco Vigna Riùl, ber un bicchiere. Un’ombra, in veneto.
[7] http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=24850:al-vinitaly-in-passerella-la-patata-del-fucino-igp-piatti-preparati-da-niko-romito-dal-15-al-18-aprile-2018&Itemid=491
[8] Citata in incipit.
[9] http://www.archeomedia.net/wp-content/uploads/2015/10/Melammu.pdf
[10] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 213.
[11] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 20.
[12] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 19.
[13]John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 212
[14] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 26.
[15] Zumero ricostruito.
[16]John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 208.
[17] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 154.
[18] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 155.
[19] Halloran: 154.
[20] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 155.