Poi parlando diventammo amici, io per età la considero una figlioccia. Ma parliamo di lei com'è cresciuta, partendo da un teatro-monologo serio, quello di Carosino di quattro anni fa che affrontava il dramma di una donna che sognava il principe azzurro e si ritrova col primo amore violento. Una pièce che devastava l'anima, spingeva il pubblico al docu.film delle proprie esperienze di vita. Il cambiamento della Baldassarra verso la comicità le ha fatto fare un grande salto di qualità. Parlandone, ci siamo incontrati diverse volte in questi giorni, abbiamo precisati i contorni di questo exploit.

Innanzitutto la scelta di Daniela della messa in scena di un monologo comico le ha permesso un lavoro di crescita personale molto profondo. Soprattutto affrontando un tema che è quello della violenza di genere che, attraverso la verve comica, che oscilla dal semi-serio a quello più alla Litizzetto, dalla panna al cioccolato, tanto per capirci, riesce di più a porre in evidenza quelle contraddizioni dei rapporti che scadono nella violenza che vengono compresi da tutti. E non è poco! Meglio di ogni conversazione a tema su un talk show televisivo con esperti e iper esperti.

Nel passato abbiamo conosciuto meglio Daniela, in due interviste dello spettacolo "La principessa scalza" che portò in anteprima a Taranto e poi a Roma. La prima la fece lo scrivente e potete leggerla qui, la seconda la fece il direttore di agoramagazine Umberto Calabrese che si trovava a Roma - abitualmente è a Caracas in Venezuela - e che potete ascoltarla qui proprio in occasione del suo spettacolo romano. 

Daniela ha davvero una grande capacità di stare sul palcoscenico, non di scappare, riesce a tirare fuori dallo spettatore persino il bambino che ride in ciascuno di noi. La sua crescita professionale di questi anni è documentabile in modo chiaro e leggibile anche attraverso i riconoscimenti di associazioni e enti quali Giraffa Onlus dal 2011, con Alzaia dal 2012 che sono i sodalizi più forti. Diventano sempre più importanti i sodalizi con il Comitato Pari opportunità dell'Ordine degli Avvocati di Bari, quello con Safiya su Polignano e quello con AIDE. Una penetrazione nell'universo delle donne attraverso quello che potremmo definire il welfare rosa che le consente una continua programmazione che oscilla dai teatri alle scuole, dalle sale riunioni seriose al carcere.

In una chiacchierata lei mi dice: "...e poi ricordati che io ho rinunciato a tutte le altre possibilità di lavoro nel teatro per dedicarmi esclusivamente alle tematiche di genere, perché credo davvero nella possibilità di un recupero del dialogo tra uomo e donna e poi che la comicità in Italia è ancora molto "maschia", ci sono pochissime donne comiche". 

Un lavoro certamente impegnativo perchè non è facile far ridere, per l'attore o attrice, è una scommessa continua che si appaga solo quando si ascolta la risata del pubblico, meglio se accompagnata da applauso. Ma quanta strada per arrivarci!

Sono davvero contento di aver conosciuto in questi pochi anni Daniela, apprezzo davvero la sua scelta professionale che la sta lanciando in Puglia e anche oltre, e le auguro davvero un grande futuro. Lo auguro per tutte le donne, gli uomini, i gay, i disabili, offesi dall'indifferenza, che è il condimento generale di una società liquida, dove solo quel rosso tracciato da pièce comica talvolta lacera, per aprire spazi, sinapsi, voglia di vivere, e poi soprattutto amore. Vai forte Daniela, siamo tutti pazzi per te.

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