Benedetto sii tu che ci hai chiamato dalle tenebre alla luce del tuo regno.
Gino Bartali ha fatto il bene da cristiano e non l’ha raccontato perché viveva il suo dono. Quest’anno il Giro d’Italia partirà ai primi di maggio da Israele per ricordare Gino.
Gino è il nome di mio padre, tifoso di Bartali; negava sempre Gino come diminutivo di Luigino. Io ascoltavo il vigore che lo muoveva. Oggi, mi domando se fosse per il suo tifo ciclistico. Provo benessere a considerare ‘gino < gigno’, come:
Gigno. Genio, gig.n(i)u, dai grafi:
nu-gig- (-an-na); nu-u6-gig (-an-na)
a priestness devoted to the goddess; hierodule, holy woman; woman giving birth pronominal prefix + ?; GIG = GIG2.NUNUZ; cf., gi2-an-na and nunuz).
In questo lemma si può osservare l’intreccio complesso che mi coinvolge in prima persona facendo di questo laico un sacerdote per I suoi meriti linguistici; in particolare per essere sostenitore della teoria della lettura circolare del zumero (l.c.z.).
Dunque, la mia unicità di sostenitore della lcz va osservata in questo lemma e comprovata in tutto quanto vado scrivendo a partire da gig.nu.
gig, gi17 [GIG2.NUNUZ]
n., illness
gig2, gi6 (g), ku10 [MI]
v., to be black or dark (ku10: reduplication class; cf., gi6, ‘night/shade’) [GI4 archaic frequency]
adj., black; dark; shady (cf., kukku2).
nu
image, likeness, picture, figurine, statue [NU archaic frequency].
gig-nu è pari a lat. gigno, genero.
Nel seguito si può osservare la sostituzione di (an-na) pari ad In-an-na, ‘correntein generazionena (dal) Cieloan del generico divinità/dio, u.di:
U6…di/dug4/e to admire: 291, to observe di…u
U6-di
Comprovato da ‘dì triste/non felice’ in:
U4-nu-du10-ga unhappy day
u-su-ra [UD.SUD.DU]
FOR eternity
u-su-us daily
u-te (en) evening
u4 (an-na) ti-la/til3-a lifetime 290
gig, gi [GIG.NUNUZ] Malattia 81
nu-gig non malattia!
In-gegno o ingenio [lat. ingeniu comp. di in geniu da gignere, generare.
Micol 185
247 numero
248 Nero
Igi-me
Igi-sig
Igi-sum 123 to see
Igi-se3 first, first fruits
Se-si 253
Se…su-ub baciare
Io gioisco ed esulto perché il culto che Dio più gradisce sta nel proposito di vivere la vita, suo dono, come dedizione ai fratelli.
Come dice papa Francesco:
104-109 IL CULTO CHE LUI Più GRADISCE il criterio per valutare la nostra vita è anzitutto ciò che abbiamo fatto per gli altri. La preghiera è preziosa se alimenta una donazione quotidiana d’amore. Il nostro culto è gradito a Dio quando vi portiamo i propositi di vivere con generosità e quando lasciamo che il dono di Dio che in esso riceviamo si manifesti nella dedizione ai fratelli.