ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 27 Aprile 2018 17:55

La produzione mondiale di vino è ai minimi da 60 anni. Una spiegazione

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Tra i grandi Paesi produttori, sono quelli europei a cedere il passo, come la Francia Tra le conseguenze negative del cambiamento climatico, dobbiamo ora annoverare anche il calo della produzione di vino globale, che nel 2017 è scesa ai minimi di sessant'anni.

Lo scorso anno dalle cantine del mondo sono usciti 25 miliardi di litri di vino, abbastanza da riempire 33 milioni di bottiglie, in calo del 9% rispetto al 2016. Per trovare un'annata più povera bisogna risalire ai 17 miliardi di litri del 1957. 

A fornire i dati è l'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino. E dietro quel -9% c'è chi scende e c'è chi sale. 

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Come si vede, a eccezione del Cile, la produzione aumenta nei Paesi che si sono lanciati negli ultimi lustri come nuove potenze enologiche mondiali: non è più insolito vedere sulle nostre tavole una bottiglia proveniente dall'Argentina (+26%, un dato straordinario), dall'Australia o dal Sudafrica. Se i vigneti cinesi e americani non hanno accusato troppo il colpo, a soffrire sono soprattutto i Paesi europei di grande tradizione vinicola: in Italia si assiste a un calo del 17% rispetto al 2016 e che Spagna (-18%) e Francia (-19%) facciano peggio di noi è una ben magra consolazione. Il motivo di questo preoccupante declino sono le condizioni meteorologiche particolarmente inclementi abbattutesi lo scorso anno sulle colture del vecchio continente. 

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Il risultato di questa congiuntura potrebbe essere un aumento dei prezzi, dato che i consumi continuano a crescere stabilmente del 2% all'anno. O, col tempo, la differenza apertasi tra domanda e offerta verrà colmata da nuovi agguerriti attori. "Il cambiamento climatico renderà probabilmente le cose peggiori per i tradizionali leader del mondo del vino", sottolinea Quartz, "sebbene nessuno possa essere certo su quali regioni vinceranno e quali perderanno, più ci si allontana dall'Equatore, migliori saranno le possibilità per i viticoltori in un mondo che sta diventando più caldo e più umido". Tre nazioni che potrebbero diventare nuove potenze del vino? Quartz invita a scommettere sul Regno Unito, lo Stato del Michigan e la Tasmania. (agi)

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