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Mercoledì, 09 Maggio 2018 05:19

Grottaglie (Taranto) - «Ripartiamo dall’Europa» iniziativa con ’eurodeputato Elena Gentile del Pd

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Riceviamo e pubblichiamo “In un mondo in cui i social hanno sostituito le relazioni umane, è sempre una grande occasione di confronto avere la possibilità di discutere guardandosi negli occhi”.

Ieri, 7 maggio 2018, dopo aver fatto visita a due importanti aziende di Grottaglie accompagnata dal gruppo dirigente del Pd cittadino, l’eurodeputato Elena Gentile si è trattenuta nella sede del Partito Democratico per incontrare iscritti e simpatizzanti.

All’iniziativa, dal titolo “Ripartiamo dall’Europa” e introdotta dal segretario cittadino del circolo di Grottaglie, Francesco Montedoro, è intervenuto l’on Ludovico Vico.

La Gentile ha ricordato l’importanza e la necessità, per la politica, di tornare ad ascoltare la gente.

“Oggi - ha detto l’onorevole – ho avuto occasione di parlare con i referenti di due importanti realtà aziendali locali: i produttori di cioccolato fratelli “Bernardi” e la “Euronet s.r.l.” che si occupa di consulenza informatica e software. I racconti non erano privi di senso rispetto alle aspettative di un pezzo di società che produce lavoro e occupazione. Abbiamo discusso del tema del credito, della semplificazione, delle difficoltà dell’internazionalizzazione per le stesse imprese; del grande tema della formazione e di come oggi il sistema della formazione non solo professionale, ma dell’intera filiera welfare, possa incrociare i nuovi driver dello sviluppo. Ed in tema di formazione, quale il ruolo e le competenze delle scuole. Voci, quelle delle aziende, che debbono essere ascoltate per far sì che le politiche messe in campo, siano fruibili”.

L’europarlamentare ha evidenziato quanto gli scontri interni al partito abbiano tolto spazio non solo alla diffusione delle politiche e dei provvedimenti che il Governo ha attuato in questi anni, anche a livello europeo, spostando sostanzialmente i dibattiti all’interno delle sedi di partito, lontano dalle piazze, dove la politica deve tornare.

“L’assenza di un Governo autorevole – ha detto – significa per l’Italia scomparire, non avere un peso politico e diventare ininfluenti in Europa, rispetto a tanti temi fondamentali, come i vincoli di bilancio, l’immigrazione ed altro. Se mai al Governo del Paese dovesse giungere il populismo becero o il sovranismo più acceso, ci ritroveremmo a ridiscutere su posizioni che pensavamo essere assolutamente superati. Abbiamo da affrontare lo scoglio incredibile del bilancio, impoverito dalla brexit. Fondi che andranno recuperati da capitoli come l’agricoltura o le politiche di coesione”.

“Il popolo italiano – ha detto Vico – scegliendo il M5s e la Lega, ha consentito di dar vita ad una minaccia antidemocratica nel nostro Paese. Se il Pd scomparisse o venisse ulteriormente ridimensionato, mi chiedo quale sarebbe la forza democratica in campo. Siamo nelle condizioni di ricostruire il tessuto democratico nazionale? L’esperimento di LeU ha rappresentato l’ennesima dimostrazione che le divisioni della sinistra non fanno altro che togliere forza e credibilità all’intera area democratica”.

“Le sorti dell’Italia – ha aggiunto Vico - sono legate alle politiche euorpee. Tenendo conto che a giugno a Bruxelles si delibera il bilancio e che saranno stanziati i fondi per l’agricoltura e per le politiche della coesione, il nostro Paese necessita al più presto di un Governo all’altezza della situazione”.

“Il Partito Democratico deve ripartire dall'Europa – ha concluso il segretario Montedoro – ed è questo il vero differenziale tra le forze populiste e sovraniste, antieuropeiste e il nostro partito riformista che ambisce agli Stati Uniti d'Europa. Soprattutto in questo momento di crisi istituzionale del nostro Paese, l'Europa rappresenta il banco di prova su cui confrontarsi, anche in occasione della campagna elettorale che ci accingiamo a svolgere. Solo un’Italia forte e convintamente europeista potrà affrontare le sfide future, fondamentali per i cittadini, quali immigrazione, terrorismo e sicurezza, vincoli di bilancio e fondi europei. Per tale motivo le elezioni europee del prossimo anno rappresentano un passaggio fondamentale per tutti dopo la grexit, la brexit e le ventate sovraniste degli Stati nazionali. Da questo occorre ripartire tutti insieme”.

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