ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 16 Maggio 2018 14:00

Governo, Di Maio: se serve per farlo partire io e Salvini fuori dalla squadra

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Leader Lega: 'Un leghista al Viminale come garante dei rimpatri". Ripreso tavolo per il contranto che potrebbe finire oggi.

II due leader di Movimento 5 stelle e Lega potrebbero non entrare nel Governo. Facendo eco alle parole del segretario del Carroccio Matteo Salvini, che ha parlato di un possibile "passo di lato", anche il leader del M5S, Luigi Di Maio, ha spiegato ai cronisti il suo punto di vista sull'argomento. "Io mi auguro che ci siamo, sarebbe un modo - ha spiegato ai cronisti che lo hanno fermato nei corridoi della Camera - anche per metterci alla prova, ma se per arrivare a far partire un governo è utile che il segretario della Lega e il capo politico del Movimento 5 stelle stiano fuori staremo fuori".

Salvini: premier? Sarebbe onore ma se serve faccio passo di lato

 

Salvini premier? Sarebbe per me l'onore più grande del mondo. Se avessi la certezza che andando al governo anche non da premier di poter fare parecchie cose utili per il nostro Paese mi metto in gioco e se serve faccio anche un passo a lato'. Lo ha affermato il leader della Lega, Matteo Salvini, in diretta Facebook. Il leader del Carroccio, però, chiede un leghista al Viminale per garantire 'i rimpatri' dei migranti e si lancia in un'offensiva sull'Europa: 'Meglio barbari che servi'. 'Vediamo se oggi chiudiamo, poi passeremo ai nomi',aggiunge.

 

Sarebbe alla battute finali la trattativa tra M5s e Lega in vista della formazione del governo. Secondo le aspettative di entrambi i partiti, si dovrebbe chiudere oggi il tavolo sul 'contratto di governo del cambiamento' in discussione dalla settimana scorsa. Ieri una nota congiunta di M5s e Lega ha chiarito che nella bozza rivista in queste ore non vi è alcuna messa in discussione dell'euro anche se si chiede una revisione della governance Ue e della politica monetaria europea. Al suo arrivo alla Camera, Matteo Salvini si è mostrato ottimista sulla chiusura del tavolo entro oggi e ha anticipato che insieme a Luigi Di Maio potrebbe salire al Colle "anche prima" di lunedì per comunicare al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le novità. Oltre al programma, si stringe anche per chiudere il nodo della premiership e della composizione della squadra di governo. Prende quota l'idea di affidare la presidenza del Consiglio a un esponente pentastellato che non sia Di Maio. E il nome che circola più insistentemente è quello di Alfonso Bonafede. Il partito di via Bellerio avrebbe avanzato la richiesta di un presidente del Consiglio non schierato con M5s. Il Movimento, forte del suo 32% contro il 17% della Lega, insiste su un tesserato 5 Stelle. "Nel contratto di governo tra M5S e Lega "c'è la riduzione del numero dei parlamentari". Ha detto Luigi Di Maio lasciando Montecitorio per andare a pranzo."Un grande tema da affrontare insieme", ha aggiunto il leader M5s. Luigi Di Maio ha smentito le indiscrezioni sulla bozza di programma circolate ieri. In particolare miglioramenti sono stati apportati su debito, euro, immigrazione e beni comuni. La bozza trapelata ieri è esplosiva. I punti principali sono: 1) dall'euro si deve poter uscire; 2) l'Europa deve cambiare radicalmente; 3) via le sanzioni alla Russia; 4) rivalutare la presenza dei contingenti italiani nelle missioni all'estero; 5) chiedere alla Bce di cancellare 250 miliardi di debito pubblico; 6) vendere 200 miliardi di patrimonio immobiliare pubblico; 7) a Cassa Depositi e Prestiti tutte le partecipazioni dello Stato nelle aziende; 8) rimarrà la progressivita' delle imposte; 9) condoni ma anche carcere per gli evasori fiscali; 10) superare la legge Fornero stanziando 5 miliardi "per agevolare l'uscita dal mercato del lavoro delle categorie ad oggi escluse"; 11) reddito di cittadinanza da 780 euro mensili con uno stanziamento di 17 miliardi annui; 12) Comitato di Conciliazione per appianare eventuali dissensi tra M5s e Lega; 13) per i migranti superamento del regolamento di Dublino; 14) chiusura delle moschee e delle associazioni islamiche radicali; 15) riforma ed estensione della legittima difesa; 16) potenziamento delle intercettazioni; 17) riforma della prescrizione; 18) chiudere le fonti inquinanti dell'Ilva a Taranto e salvaguardare i livelli occupazionali.

 

Borsa: Milano peggiora, debole l'euro, cresce lo spread

 

Prime reazioni dei mercati dopo le indiscrezioni sulla bozza di contratto sul programma di un possibile governo giallo-verde. A Milano, maglia nera tra i listini del Vecchio Continente, il Ftse Mib cede l'2,8% mentre lo spread si allarga a 148 punti. Debole anche l'euro che perde lo 0,75% sul mercato spot di Londra, a 1,777 sul dollaro.

 

Monti: cancellazione del debito? Non sta né in cielo né in terra

 

Ci sono "idee assolutamente infattibili che gettano una luce pericolosa e antipatica sull'Italia. L'idea della cancellazione del debito italiano nelle mani della Bce non sta ne' in cielo ne' in terra", soprattutto se "presentata da un singolo paese e in questo modo". Lo ha detto Mario Monti a Rainews 24. Per Monti questo "puo' alimentare gli stereotipi" secondo i quali "gli italiani non sono pronti a onorare gli impegni presi". E poi emerge "la convinzione, in alcuni partecipanti all'elaborazione del programma di governo, che per fare più crescita possiamo sottrarre risorse agli italiani del futuro, ai nostri figli e nipoti che tanto non se ne accorgono". Insomma, sottolinea Monti, abbiamo "lottato anni per liberare l'Italia da questi stereotipi". Rai News

 

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