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L’italiano con un po’ di memoria ricorda lo spread schizzato a 572 ai tempi di Berlusconi che dichiarava che non vedeva nessuna crisi con i ristoranti pieni (e noi la sentivamo nel 2011 –sette anni fa!-).
Salvini fa/faceva parte della formazione elettorale di Berlusconi prima del bacio con Di Maio e del voto. Perciò non è da meno del suo ‘leader’. Anche lui muove lo spread. Per ignoranza. Perché finge di non sapere che i ministri vengono nominati dal presidente della Repubblica; non va consultato per garbo, come lui dice, ma perché lui ha il potere di nominarli. Se lui non vuole Savona, ottimo economista (che parla troppo però), è inutile che insista.
Io, suppongo, che tutto finirà a tarallucci e vino. Da ‘esperto di potere’ suppongo che più dell’ignoranza del pupo potrà l’attaccamento al potere dell’assetato. Ma vediamo. Davanti all’ignoranza, ogni divinazione sul futuro barcolla.
Spero che il Conte, avvocato del popolo, galleggi. Lo spero, perché insisto a credere che il primo ‘politecnico’ premier meriti di far vedere quanto vale come mediatore del pupi pop. Ed io lo voglio vedere a restituire i soldi truffati dalle banche con le obbligazioni subordinate imposte a chi non sa che cosa siano (ancora legge dello Stato da dieci anni).
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