Si potrà donare tramite sito: con 1 euro si può dare da mangiare a 2 persone. Con 50 euro si può offrire una pentola di cibo. Tremamunno è stata a febbraio in Venezuela e ha confermato la gravità della situazione umanitaria. “Sul ponte Simon Bolivar tra Cucutà in Colombia e il Venezuela passano ogni giorno 50.000 persone – ha detto -. Nel 2017 oltre 1,5 milioni di venezuelani sono emigrati, di cui 1 milione in Colombia.
Altri stanno cercando la fuga nel mar dei Caraibi con i gommoni, già ci sono stati diversi naufragi e morti. La Croce rossa colombiana conferma la grave situazione di malnutrizione e le malattie che ne conseguono”. La giornalista ha ricordato, citando dati Caritas, che la povertà colpisce oggi l’87% della popolazione, ossia 28 milioni di persone. L’inflazione è alle stelle, con uno stipendio medio di 2.555.500 bolivares (circa 3 euro) che non basta nemmeno per comprare 1 kg di latte in polvere. 9 famiglie su 10 non riescono a mangiare 3 volte al giorno. 6 persone su 10 hanno perso 11 kg nel 2017. 7 bambini su 10 soffrono di malnutrizione.
“Ogni settimana muoiono 5/6 bambini per malnutrizione – ha affermato -. Nelle prossime settimane potrebbero morire 280.000 bambini, e il tasso di malnutrizione cresce ogni mese dell’1%”. Alessandro Monteduro, presidente di Acs, ha confermato l’intenzione di aiutare la Chiesa venezuelana (l’organizzazione sostiene già 20 diocesi), “sostenendo il clero e attraverso di loro tutti i venezuelani, tramite le pentole solidali in tutte le diocesi”.
Nel 2018 ha finanziato progetti formazione per catechisti, bibbie del fanciullo, restauro e ristrutturazione delle strutture ecclesiali. Un’altra possibilità, tramite il sito di Acs, è “far arrivare ai sacerdoti venezuelani offerte per intenzioni di messe”. (fides.org)
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