La proclamazione del risultato da parte della presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati è stata accolta da un lungo applauso.
I 171 sì di stasera sono esattamente i voti che si aspettava la nuova maggioranza, risultanti dalla somma dei 109 senatori grillini e dei 58 della Lega, ai quali si sono aggiunti due espulsi dal M5s e due eletti all'estero del Maie.
Palazzo Madama si è espresso sulle linee programmatiche del governo illustrate oggi dal presidente del Consiglio. Apertura alla Russia, carcere per gli evasori fiscali, migrazione, famiglie, disabili e sicurezza alcuni dei punti del programma del 'cambiamento'.
Nessun 'soccorso' arriva dal gruppo Per le Autonomie, che durante le consultazioni svolte da Conte in occasione del primo incarico affidatogli dal Capo dello Stato avevano lasciato un "canale aperto" che, pero', dopo il discorso programmatico del premier, non si è trasformato in voto favorevole: le Autonomie si sono infatti astenute, anche se con alcune divisioni all'interno del gruppo (Corriere della sera).
Su 8 componenti 2 senatori, Gianclaudio Bressa e Pierferdinando Casini, hanno optato per il 'no', mentre la senatrice a vita Elena Cattaneo si è astenuta. Ha scelto l'astensione anche l'altra senatrice a vita, Liliana Segre. Nessuna sorpresa neppure sul fronte di un possibile allargamento stabile della maggioranza, con la conferma dello 'spezzettamento' in tre tronconi della coalizione di centrodestra: Fratelli d'Italia si astiene, la Lega sta al governo e Forza Italia si pone con determinazione all'opposizione. Anche il Partito democratico conferma il fronte dell'opposizione, votando no alla fiducia, così come Leu (Il Messaggero).
Tra le astensioni, quindi, si registra quella di Fratelli d'Italia, che ha confermato di non avere intenzione di entrare nella maggioranza, pur ponendosi in una posizione diversa rispetto alle forze che hanno scelto nettamente il campo dell'opposizione, come Pd e Forza Italia. I 18 senatori del partito di Giorgia Meloni si sono astenuti, aspettando al varco il governo e ribadendo che voteranno a favore solo di quei provvedimenti che rientrano nel programma della coalizione di centrodestra.
Hanno votato no i 61 senatori di Forza Italia, i 52 del Pd, e tra gli altri Riccardo Nencini del Psi, Emma Bonino di + Europa, i 4 senatori di Liberi e Uguali.
Conte twitta: "Domani alla Camera, poi inizia davvero il lavoro per il Paese" Il premier ha commentato il successo al Senato con un post sul suo profilo Twitter. Twitta Salvini: Comincia una bella avventura, con gente perbene, motivata, onesta, pulita e concreta, comincia la rivoluzione del buonsenso!
Il #governodelcambiamento ha ottenuto la fiducia del Senato. Domani si prosegue alla Camera e poi si inizia davvero a lavorare per il Paese.
— GiuseppeConte (@GiuseppeConteIT) 5 giugno 2018
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