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Sabato, 09 Giugno 2018 00:00

Sacratissimo Cuore di Gesù, solennità

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Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 3,8-12.14-19.  Fratelli, a me, che sono l'infimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, 


e di far risplendere agli occhi di tutti qual è l'adempimento del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, creatore dell'universo, 
perché sia manifestata ora nel cielo, per mezzo della Chiesa, ai Principati e alle Potestà la multiforme sapienza di Dio, 
secondo il disegno eterno che ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, 
il quale ci dà il coraggio di avvicinarci in piena fiducia a Dio per la fede in lui. 
Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, 
dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, 
perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell'uomo interiore. 
Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, 
e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. 

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 19,31-37. 
Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. 
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. 
Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe, 
ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. 
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 
Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 
E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto

Ad un antichista come me, il culto al cuore di Gesù è linguisticamente un fatto straordinario: vedo la perfetta corrispondenza tra it. cuor, lat. cor, zum. kur, dove kur è l’interno della montagna-Aldilà,

kur

n., mountain; highland; (foreign) land or country; the netherworld; the east; short side; of rectangular field inscribed on round tablet (ki, ‘place’, + ur3, ‘roof, mountain pass’/ur2, ‘root, base’; cf., Orel & Stolbova #1504, *kur- “mountain”, #1552, *kar- ‘mountain’ [KUR archaic frequency].

mentre gli antichi scrutavano il fegato, lat. iecur, iecoris, vel iecinoris, di fegato, hepatarious, che rinvia ad hepar ed epar, hepatis, hepatiarius, dove epato è pesce. Qui, diventa chiaro perchè il simbolo dei pesci identificava gli antichi cristiani: il cuore di Gesù!

Quando Israele era giovinetto, io l'ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio. 
Ad Efraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano, ma essi non compresero che avevo cura di loro. 
Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d'amore; ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per dargli da mangiare. 
Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. 
Non darò sfogo all'ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Efraim, perchè sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò nella mia ira. 

Libro di Isaia 12,2.4bcd.5-6. 
Ecco, Dio è la mia salvezza; 
io confiderò, non avrò mai timore, 
perché mia forza e mio canto è il Signore; 
egli è stato la mia salvezza. 

"Lodate il Signore, invocate il suo nome; 
manifestate tra i popoli le sue meraviglie, 
proclamate che il suo nome è sublime. 

Cantate inni al Signore, perché ha fatto opere grandi, 
ciò sia noto in tutta la terra. 
Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion, 
perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele". 




La divinazione scrutava l’interno dei corpi per trarre gli auspici sugli eventi futuri, inside, per dirla all’inglese, l’interno del corpo, le interiora, per capire out-side ‘quello che accade fuori’.

He-par zum. he-par vel he-bar come he-pat-i-ar-i-o vel he-bat-i-ar-i-u.

He-pat, meglio he-bat scisso he-ba-at è la dea hurrita che sovrintende al fegato, paredra-sposa di Te-shup, il dio del tempo, te-em-push, col suo cuore: em-me. Notori a Yazilikaja dove continua a permanere il tempio a cielo aperto con le pietre incise istoriate coi nomi di 63 divinità nel culto degli Ittiti-Hurriti.

L’evangelista Giovanni precisa che a Gesù non venne spezzato alcun osso:

Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe, 
ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. 
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 
Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 

Perciò, intendiamo cuore come interno del corpo, il suo imo, la sua parte più preziosa. Dunque, cuore e fegato coincidono.

 

 

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