Sono nel diciassettesimo giorno dei miei settant’anni (n. 1.06.1948). Aspetto dalla nascita la legge sui partiti come adempimento dell’art. 49 della Costituzione, perfetta dal 2.06.48 . Non so più se mi capiterà di vederla. Ho già visto tanti cambiamenti nel finanziamento di chi non c’è, ovvero dei partiti. –Ma i partiti esistono!-. Sì, ma senza una legge che li configuri!.
Galleggiamo sulla corruzione, infatti. Il dibattito surreale su come cambiare il finanziamento dei partiti è fervente ed accalorato. Il ridicolo del tema e la tragedia della corruzione sono pari.
Quando la legge ci sarà, allora la domanda –come finanziare i partiti?- prenderà un senso.
La risposta legale permetterà ad un giudice di sentenziare dopo la domanda: costui ha rispettato/non ha rispettato la legge sul finanziamento pubblico dei partiti?
(Art.: 49 Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale).
Il nuovo governo pupi pop ha già rivelato lo scandalo della corruzione in Roma.
La Lega [che tiene i 48 milioni pubblici in Lussemburgo], è favorevole perché sa che l’aria fritta non è cibo, dunque si può parlare di finanziamento pubblico ai partiti perché la Lega è altro. Il 5 Stelle è un movimento, ma è contrario a cambiare il finanziamento pubblico ed anche il Pd è contrario perché il furto in atto va bene così.
Io scrivo per me. Per non perdere la testa in questa gabbia di matti.
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